Gli agenti della polizia penitenziaria in servizio alla casa circondariale "Pasquale Di Lorenzo" di Agrigento hanno beccato un drone sorvolare il carcere contrada Petrusa poco prima che riuscisse a consegnare quanto trasportava ( verosimilmente droga o telefoni cellulari ) a qualche detenuto.
Non è stata una trovata originale. Un fatto analogo era già accaduto ( ed anche in quel caso prontamente scoperto ) qualche mese fa, precisamente a metà marzo del corrente anno.
Nella notte fra sabato e domenica scorsi, ci hanno, dunque, riprovato, ma la polizia penitenziaria è stata vigile e ha evitato che anche questa volta il “pacco” giungesse a destinazione. E' stata, di conseguenza, aperta immediatamente un'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica della città dei Templi.
Nonostante la mancanza di personale, la polizia Penitenziaria di Agrigento, con a capo il dirigente Gesuela Pullara, è dunque, riuscita a scongiurare l'ennesimo tentativo di introduzione nelle celle di quanto più vietato, come sostanze stupefacenti e dispositivi che possano mettere in comunicazione i detenuti con l'esterno.
E arriva prontamente, questa mattina, il plauso, di Salvatore Gallo Cassarino, segretario provinciale del Sappe – il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – all'operato degli uomini e delle donne che lavorano senza sosta per il rispetto delle regole nelle carceri e svolgono le proprie manzioni in maniera egragia, nonostante il loro numero esiguo.