e altre tre persone sottoposte all'obbligo di dimora: è questo il bilancio di un'operazione condotta stamane da una sessantina di finanzieri del comando provinciale di Trapani nell'ambito di un'inchiesta sull'Asp di Trapani. I provvedimenti sono stati emessi dal gip su richiesta della locale procura. L'operazione è stata denominata Aspide. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono corruzione, induzione indebita a dare utilità, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa a ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio.
Le indagini, dirette dalla procura di Trapani e delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, avrebbero consentito, come si legge nel provvedimento, di "disvelare un ormai collaudato meccanismo di 'addomesticamento' e 'manipolazione' di procedure di gara, pubblici concorsi e affidamenti di incarichi dirigenziali all’interno delle strutture sanitarie trapanesi attuato, in un contesto collusivo e secondo una logica clientelare, con la compiacenza di alcuni pubblici ufficiali".
Le indagini, avviate sulla regolarità di un bando di gara indetto dall’Asp di Trapani per la fornitura di attrezzature sanitarie necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 da destinare ai reparti di terapia intensiva, secondo l'accusa avrebbero fatto emergere "significative carenze e condotte distorsive nella gestione e nello sviluppo della procedura d’urgenza bandita, andando quindi a turbarne la procedura di aggiudicazione a esclusivo vantaggio di una Spa già contrattualmente legata all’Asp". Secondo la Procura, "il demansionamento e la soppressione di strutture tipiche dell’Asp voluti dal management sanitario del tempo, avrebbero finito con l’attribuire i compiti di valutazione, progettazione, collaudo e predisposizione dei capitolati delle gare d’appalto in capo a una sola persona esterna all’amministrazione e contrattualmente legata alla Spa".
Per i magistrati sono emersi anche "profili di illiceità anche in ordine ad altre procedure di affidamento di forniture per i servizi sanitari nonché relative all’assunzione di personale dirigente e amministrativo all'Asp di Trapani nell'anticipare a soggetti esterni e a candidati, poi risultati vincitori della selezione, il testo da cui sarebbero state tratte le domande da porre in sede d’esame".
In alcuni casi, sarebbe emerso dalle indagini della Guardia di finanza, sarebbero state anche "fornite specifiche indicazioni in merito al contenuto delle domande stesse e in una circostanza sarebbe stato rilevato il ruolo attivo di un componente della commissione prestatosi ad agevolare un candidato affinché selezionasse la busta contenente i quesiti concordati". Nel corso delle investigazioni sono emerse anche altre condotte illecite: "dal medico che nell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, sostituendosi di fatto agli uffici preposti, avrebbe gestito personalmente la propria “agenda delle visite” intervenendo nelle procedure di pagamento da parte dei pazienti (incassando materialmente in contanti l’importo della visita eseguita), alla omissione della comunicazione del “contatto stretto” e della positività al virus da Covid-19 (con compiacenza del responsabile di laboratorio), alla richiesta di prestazioni sessuali nei confronti di una donna bisognevole di supporto nella procedura di rinnovo della patente di guida, per finire alle false attestazioni di presenza in servizio tramite abusiva timbratura del badge elettronico".