a deporre nel processo che sarebbe dovuto iniziare oggi nella seconda sezione del tribunale di Agrigento scaturito dall'operazione di polizia giudiziaria denominata "Waterloo", quella improntata sull'azione di Girgenti Acque negli anni in cui la società si è occupata della gestione idrica integrata in provincia di Agrigento. Indagine condotta sin dal primo momento dal procuratore aggiunto Salvatore Vella, che in aula rappresenterà la pubblica accusa insieme ai colleghi Gaspare Bentivegna ed Elettra Consoli. Tra le persone chiamate a testimoniare ci sono anche gli ex sindaci di Menfi e Sciacca Enzo Lotà e Francesca Valenti, nonché la prima cittadina di Montevago e parlamentare regionale tuttora in carica Margherita La Rocca Ruvolo, che negli anni di gestione delle risorse idriche pubbliche da parte della società di Marco Campione non mancò spesso di manifestare pubblicamente dubbi e perplessità su metodologie gestionali che considerava apertamente discubili. Tra gli altri testimoni chiamati a deporre c'è anche l'assessore regionale Roberto Di Mauro
Il comune di Sciacca si è costituito parte civile. Il procedimento ha subito oggi una falsa partenza. L'ufficio del Giudice per le Udienze Preliminari non avrebbe trasmesso l'elenco completo di tutti gli atti al collegio giudicante presieduto dalla dottoressa Wilma Mazzara, che dunque si è vista costretta a rinviare l'udienza al 20 febbraio del 2024. Gli imputati sono in tutto ventitré. Il primo di loro è Marco Campione, che di Girgenti Acque era il presidente. L'accusa più grave della quale gli imputati sono chiamati a rispondere è quella di associazione a delinquere. Sono numerosi inoltre i profili improntati su presunti scenari fatti di corruttele individuati dalla procura. Inizialmente le indagini riguardarono 58 persone. Alla sbarra adesso gli imputati sono 23. Si tratta dei vertici della stessa Girgenti Acque, da Marco Campione in giù, e segnatamente: Pietro Arnone, Silvio Apostoli, Bernardo Barone, Francesco Barrovecchio, Angelo Cutaia, Iginio Della Volpe, Diego Galluzzo, Giuseppe Giuffrida, Salvatore Fanara, Ignazio La Porta, Claudio Lusa, Giuseppe Milano, Giovanni Nicolosi, Calogero Patti, Gian Domenico Ponzo, Calogero Sala, Carlo Sorci, Pietro Sorci, Maria Terrana, Giorgio Vetro, Roberto Violante e Salvatore Vita.
Tra gli altri testimoni chiamati a deporre ci sono funzionari, rappresentanti delle forze dell'ordine, consulenti e altre figure che l'accusa ritiene fondamentali per potere definire i contorni di un'indagine che si è inquadrata anche all'interno del processo che ha visto la prefettura infliggere un'interdittiva antimafia alle società del gruppo Campione, segnatamente Girgenti Acque e la controllata Hydortecne. Una vicenda che poi sarebbe culminata con la consegna della gestione idrica nelle mani del pubblico, ancorché in una fase complicatissima, quella di Aica, dove ci sono alcuni comuni che ne contestano apertamente l'azione. E oltre al comune di Sciacca a costituirsi parte civile è anche Federconsumatori, che definisce la propria decisione un atto dovuto volto a tutelare gli interessi dei propri assistiti e che conferma la credibilità e professionalità dell’associazione di consumatori.
"Da sempre - dice il presidente Alfio La Rosa - Federconsumatori mette in luce che la gestione delle acque nell'agrigentino aveva moltissime zone d'ombra sulle quali è fondamentale far luce. Per questo, come parte civile, potremo essere chiamati a riferire fatti rilevanti per l'accertamento della verità e, chiaramente, lo faremo fino in fondo perché Federconsumatori ad Agrigento e provincia da anni si batte per una gestione trasparente del Servizio Idrico Integrato. Tra i 99 testimoni chiamati a deporre - conclude La Rosa - ci sono persino alcuni agenti segreti, segno che di trasparenza nella vicenda Girgenti Acque ce n'è stata ben poca".