Corridoi e spogliatoi dello stadio comunale di Sciacca
sono stati trasformati nelle scorse ore in autentico centro di accoglienza provvisorio per una ventina di migranti nordafricani. Si tratta di braccianti agricoli che sono stati impegnati nella campagna della raccolta delle olive nell'agro di Caltabellotta. I carabinieri li hanno trasferiti nella struttura sportiva di Sciacca dopo avere smantellato la tendopoli abusiva, situata alla periferia caltabellottese, in cui si erano insediati nei mesi scorsi e all'interno della quale era maturato, il 19 novembre, l'omicidio del ventottenne marocchino Elfaquihin Hakim, ucciso a sprangate al culmine di un'aggressione. Vicenda, quest'ultima, per la quale è stato accusato un connazionale della vittima, tuttora detenuto, su disposizione della magistratura di Sciacca. L'indagine è tuttora in corso. Nell'ambito di una serie di verifiche, i carabinieri hanno concluso che i migranti-braccianti non sarebbero stati in regola con i permessi di soggiorno. La questura di Agrigento è al lavoro per le operazioni di rimpatrio. L'alloggio temporaneo dentro i locali dello stadio di Sciacca è stato organizzato in collaborazione con personale della Protezione civile del comune ed è tuttora sorvegliato da polizia e carabinieri.
La questione, a cascata, ha generato qualche dubbio di ordine logistico in ordine alla prossima gara interna dell'Unitas Sciacca nel campionato di Eccellenza, in programma domenica prossima proprio al Gurrera, contro la formazione del Geraci. La stessa società sportiva ha ricevuto rassicurazioni sul fatto che la gara si potrà svolgere regolarmente.