la rotta di navigazione in direzione Livorno la Ocean Viking, la nave Ong norvegese con a bordo 26 migranti salvati a sud di Lampedusa, che era stata autorizzata due giorni fa a ridossarsi sulla rada di Sciacca in attesa che le condizioni meteo-marine migliorassero. La vicenda si inquadra nell'ennesima tragedia del mare, che stavolta ha causato il naufragio di 61 delle 86 persone che occupavano un gommone in precarie condizioni. La tragedia si è verificata al largo di Zuara, nord-ovest della Libia, da dove il gommone era partito. I migranti messi in salvo sono stati riportati in Libia. Un totale di 25 persone trasferite in un centro di detenzione a Tariq Al Sekka, vicino a Tripoli. Un team sanitario dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni è stato in grado di fornire supporto medico e sono tutti in buona salute. Il loro ritorno in un centro di detenzione non permette di comprendere fino a che punto queste persone possano considerarsi salve.
Flavio di Giacomo, portavoce dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha fatto notare come, nel 2023, siano oltre 2.250 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo Centrale. Un numero drammatico, che purtroppo - osserva Di Giacomo - dimostra che non si fa abbastanza per salvare vite in mare". Si presume che il naufragio sia stato generato dalle forti onde, che hanno sommerso l'imbarcazione. La maggior parte dei migranti coinvolti in questa tragedia sono cittadini della Nigeria, del Gambia e di altri Paesi africani, e tra le vittime "ci sono bambini e donne".
Nel canale di Sicilia il mare è stato a lungo in tempesta, con venti molto intensi. È stato proprio questo il motivo per il quale la Ocean Viking, la nave della ong Sos Méditerranée, è stata autorizzata a stazionare in rada davanti la costa di Sciacca, monitorata dalla Guardia costiera, con i militari agli ordini del comandante Biagio Cianciolo che sono stati a disposizione per ogni eventuale esigenza dei 26 migranti portati a bordo dopo un salvataggio e dell'equipaggio. Nave a cui come detto è stato assegnato il porto di sbarco di Livorno. Troppo lontano secondo il comandante della ong. "Si tratta - ha detto - di 620 miglia nautiche, mille chilometri, e sono necessari otto giorni di navigazione tra andata e ritorno, giorni durante i quali non potremo pattugliare il Mediterraneo centrale", nel caso in cui ci fossero altre persone in mare da salvare. La Ong avrebbe anche chiesto di approdare a Sciacca. Ma quello di Sciacca non è un porto sicuro, nel senso che non è organizzato per fronteggiare un'emergenza di tali dimensioni.