destinati alla latitanza di Matteo Messina Denaro. La vicenda è quella di 15 immobili e un terreno di sessanta ettari che si trovano a San Giuseppe Jato, del valore complessivo di circa un milione 500 mila euro, che adesso sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia a seguito di un decreto di confisca emesso dalla Corte di appello di Palermo, nei confronti di tre imprenditori palermitani, operanti nel comparto agricolo: Ciro Gino Ficarotta, il figlio Leonardo e il nipote Paolo Vivirito. Tra i beni sequestrati anche un terreno a Santa Ninfa in provincia di Trapani. Secondo gli accertamenti dalla Dia, l'acquisto e la successiva vendita del compendio aziendale, sarebbero stati oggetto di speculazione immobiliare ad opera di cosa nostra. Le indagini, sostenute dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di riscontrare come il complesso agricolo, acquistato all’asta da un «soggetto compiacente» ad un valore significativamente inferiore rispetto a quello di mercato, sia stato poi rivenduto ai tre imprenditori palermitani destinatari della confisca con una importante maggiorazione di prezzo, parte della quale - non dichiarata negli atti di vendita – sarebbe stata destinata al mantenimento della latitanza di Matteo Messina Denaro. L’operazione si inserisce nell’ambito delle attivita’ istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.