Soltanto ieri sono stati 14 i nuovi approdi, in un clima di tensioni dopo che tre dei barchini sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza. Uno dei due motori fuoribordo dell'ultimo barcone soccorso dalla motovedetta Cp277 della guardia costiera è esploso durante la navigazione. A raccontarlo, specificando che il motore è stato lasciato in mare, sono stati i 54 occupanti. Nonostante l'incidente durante la navigazione della carretta di 7 metri, non ci sono stati morti e dispersi. Quasi quattrocento le persone scese tra ieri ed oggi sulla terraferma sulla maggiore delle isole Pelagie. Sugli ultimi 3 natanti, partiti da Sfax in Tunisia e Zuara in Libia, c'erano sedicenti bengalesi, egiziani, marocchini, pakistani, nigeriani, gambiani, ivoriani, guineani, etiopi e siriani.
Un migrante è stato portato, subito dopo uno sbarco, nel poliambulatorio. Il giovane non riusciva a stare in piedi a causa di una sospetta frattura a un piede. L'uomo era su un barchino in ferro, di 5 metri, assieme a 42 persone. Fino alla tarda mattinata erano 619, fra cui 57 minori non accompagnati, i migranti ospiti dell'hotspot di Lampedusa. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, per questa sera è previsto il trasferimento di circa 300 persone tuttora all'interno della struttura d'accoglienza di contrada Imbriacola, con il traghetto di linea, in direzione per Porto Empedocle. Ieri erano stati invece spostati, sempre con il traghetto, altri 184 migranti.