indiziato del duplice omicidio e vilipendio di cadavere delle sue connazionali Delia Zarniscu di 58 anni e Maria Rus di 54, trucidate, nella notte fra giovedì e venerdì, nelle loro abitazioni del quartiere Sant'Erasmo di Naro, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Esattamente come aveva fatto venerdì sera, nell'interrogatorio con il pm Elettra Consoli e l'aggiunto Salvatore Vella, l'indagato che è difeso dall'avvocato Diego Giarratana, davanti al gip del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, è rimasto in silenzio. L'udienza di convalida del fermo si è svolta al carcere di Gela dove il giovane è stato portato nella notte fra venerdì e sabato.
Intanto sono stati rinviati a mercoledì i rilievi del Ris di Messina nelle abitazioni, poste sotto sequestro, di Delia Zarniscu e Maria Rus, in via Vinci e vicolo Avenia. Un rinvio dovuto al fatto che occorre fare intervenire specialisti particolari, sempre del reparto investigazioni scientifiche, tanto nella casa di via Vinci quanto in quella di vicolo Avenia. Specialisti chiamati ad occuparsi anche dei rilievi nella residenza della 54enne trovata carbonizzata.
In vicolo Avenia, oggi sono tornati anche gli uomini del nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco. I pompieri c'erano già stati, nel primissimo pomeriggio di venerdì. Adesso, dopo che verosimilmente l'acqua per spegnere il rogo appiccato dentro l'abitazione si è asciugata, verranno effettuati nuovi rilievi e accertamenti. Sugli ingressi delle due abitazioni poste sotto sequestro, stamani sono comparsi dei mazzi di fiori e dei ceri.
I rilievi e gli accertamenti da parte del Ris, così come anche le verifiche degli specialisti dei vigili del fuoco in vicolo Avenia, sono stati disposti dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto Elettra Consoli che stanno coordinando dei carabinieri. La vicenda ha suscitato vasta e diffusa emozione anche per le modalità cruente con le quali i due femminicidi sono stati operati. Così la figlia e il genero di Maria Rus, al microfono di Davide Sardo, hanno commentato la vicenda. Merita sicuramente una menzione la collaborazione offerta agli inquirenti dalla comunità di Naro.