in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Agrigento, perché ritenuti responsabili dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto. Le indagini della squadra mobile di Agrigento, del Servizio centrale operativo e dalla Sisco di Palermo, coordinate dalla Procura di Agrigento, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico dei tre che lo scorso 29 dicembre avrebbero permesso lo sbarco a Lampedusa di 124 extracomunitari di origine africana provenienti dalla Libia, a bordo di una imbarcazione non adatta a trasprtare un elevato numero di persone. Una traversata durante la quale è morto un migrante che si trovava a bordo dell’imbarcazione. I tre arrestati sono stati associati presso la casa circondariale Pasquale Di Lorenzo di Agrigento, a disposizione della competente autorità giudiziaria. Sono accusati di aver procurato l’ingresso sul territorio nazionale di più di 5 persone, di averle esposte a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità e di aver agito allo scopo di trarne profitto anche indiretto e di aver causato la morte di un migrante, come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini sono in corso e la responsabilità penale dei soggetti gravati da misura cautelare non sono state ancora accertate in via definitiva. Nelle ultime ore, intanto, nonostante le condizioni meteomarine avverse, sull'isola ci sono stati altri due sbarchi. Un primo gruppo di 51 migranti, originari di Bangladesh, Egitto e Pakistan, sono sbarcati a Lampedusa dopo che, ieri sera, il barcone di 12 metri sul quale viaggiavano è stato intercettato e soccorso da tre motovedette di Guardia di Finanza e Frontex. Il natante di legno era salpato martedì sera dalla Libia e ognuno dei migranti ha pagato duemila dollari per la traversata con il mare in tempesta. Altri 51 migranti, salpati anch’essi dalla Libia, sono giunti a Lampedusa dove nel giro di poche ore gli approdi sono dunque saliti a due per un totale di 102 persone. Nonostante il mare grosso, le due imbarcazioni sono riuscite a mettersi in navigazione e a giungere fino al largo della più grande isola delle Pelagie. Tutti sono stati accompagnati presso l’hotspot di contrada Imbriacola.