Una sola esperienza che, alla fine, si concluse male: l’arresto, l'assoluzione per mafia e poi lo scioglimento del consiglio comunale di Castelvetrano. È Calogero Giambalvo, 46 anni, l’uomo che polizia e carabinieri hanno arrestato perchè deve espiare una pena di 6 anni per estorsione ai danni di un imprenditore edile di Castellammare del Golfo.
Giambalvo è stato consigliere comunale a Castelvetrano. Candidato nella lista ‘Futuro e libertà’, fu grazie alle dimissioni di Giuseppe Rizzo, nominato assessore dall’allora sindaco Felice Errante, che entrò in consiglio comunale come primo dei non eletti. Nel 2014 venne arrestato per associazione mafiosa, nell’ambito dell’operazione “Eden 2” e poi sospeso da consigliere comunale. Giambalvo intercettato diceva di “essere pronto a rischiare 30 anni di galera per nascondere Messina Denaro”. E parlando di Lorenzo Cimarosa, parente del boss che nel frattempo aveva iniziato a collaborare coi magistrati, ebbe a dire: “Se io fossi Matteo, ci ammazzassi un figghiu. La verità ti dico... e viremu si continua a parlari”. Il riferimento è a Giuseppe Cimarosa, figlio di Lorenzo, che aveva iniziato pubblicamente ad alzare la voce contro Messina Denaro.
Giambalvo dell’accusa di mafia è stato assolto sia in primo che in secondo grado. Dopo la prima assoluzione la sua esperienza politica è continuata, perché nel frattempo non si è mai dimesso da consigliere. Il prefetto di Trapani lo reintegrò in consiglio comunale ma la sua presenza fu considerata imbarazzante. La maggioranza dei consiglieri lo invitò a dimettersi ma lui rimase al suo posto. La scelta di andare a casa fu adottata, invece, da 16 consiglieri. Dopo pochi mesi il massimo consesso civico venne sciolto per infiltrazioni mafiose.
Per la sua presenza in consiglio comunale dopo l'assoluzione per mafia, nel 2016 Giambalvo finì al centro di un servizio della trasmissione televisiva 'Le Iene'.