ad una vendetta. Così parlavano i presunti capomafia di San Biagio Platani, Giuseppe Nugara, e quello di Bivona, Giuseppe Luciano Spoto, riferendosi ad Ignazio Cutrò e non sapendo di essere intercettati. Il testimone di giustizia, che con le proprie denunce ha fatto scattare alcune operazioni antimafia, nonostante le minacce, rischia di avere revocato il programma di protezione.
"Non chiediamo nulla allo Stato - afferma Ignazio Cutrò ai nostri microfoni - Noi non siamo un peso, nè un costo, nè carne da macello. La mafia non dimentica e ci sentiamo amareggiati. Il clima a Bivona si fa sempre più pesante, ma noi da Bivona non ce ne andiamo. Restiamo per difendere la nostra terra. Sono i mafiosi che se ne devono andare".