l’uomo di 38 anni di Palma di Montechiaro assassinato ieri pomeriggio in seguito alla sparatoria avvenuta nel piazzale della concessionaria “AutoXpassione”, nel quartiere Villaggio Mosè ad Agrigento. Ieri sera, nella camera mortuaria dell’ospedale San Giovanni di Dio, è stata eseguita l'ispezione cadaverica. Nel frattempo, proseguono le indagini della Squadra mobile, coordinate dal procuratore capo Giovanni Di Leo. Quella appena trascorsa è stata una notte di interrogatori nei locali della Questura di Agrigento. Diverse le persone sentite dagli investigatori: gli accompagnatori della vittima, entrambi di Palma di Montechiaro, il gestore della concessionaria Lillo Zambuto e i suoi figli. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Non sono esclusi, a breve, provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Una sparatoria, culminata in tragedia, causata, a quanto pare, da una violenta lite nata per presunte questioni legate a concorrenza commerciale. Una discussione accesa tra il titolare della concessionaria, Lillo Zambuto, e la vittima Roberto Di Falco, anche lui commerciante di auto che aveva da poco aperto un autosalone a Villaggio Mosè. Sarebbe stato proprio Di Falco, al culmine della lite, ad estrarre una pistola, ferendo Zambuto. L’arma si sarebbe inceppata e durante una colluttazione, in cui pare siano intervenuti anche i figli del titolare della concessionaria, sarebbe partito un colpo che ha raggiunto Di Falco. Trasportato in gravissime condizioni all’ospedale San Giovanni di Dio, il 38enne di Palma di Montechiaro è deceduto poco dopo a causa delle ferite all’addome. Sul luogo della tragedia è stato rinvenuto il bossolo dell'unico colpo di pistola esploso, ritrovato e repertato dai poliziotti della Scientifica. Della pistola, invece, saltata fuori durante la rissa, al momento nessuna traccia.