l'operaio ricoverato in terapia intensiva al Policlinico di Palermo in seguito alla tragedia avvenuta ieri a Casteldaccia nel corso di alcuni lavori alla rete fognaria. Viola è stato l'ultimo ad entrare tra i cunicoli e il primo ad essere preso dai vigili del fuoco e intubato dai sanitari del 118. Una tragedia immane, costata la vita di cinque operai, morti uno dietro l’altro calandosi nel tombino, lungo la statale 113 che collega Casteldaccia a Palermo, per effettuare lavori di manutenzione per conto della ditta Quadrifoglio Srl, che aveva vinto l'appalto dell'Amap, l'azienda municipalizzata di Palermo. I corpi delle cinque vittime, Epifanio Alsazia, 71 anni di Partinico, contitolare della ditta Quadrifoglio srl di Partinico; gli operai Giuseppe Miraglia, 47 anni, originario di San Cipirello, Roberto Raneri, 51 anni di Alcamo, Ignazio Giordano, 59 anni di Partinico e Giuseppe La Barbera, 28 anni, di Palermo, sono stati portati all'istituto di medicina legale del Policlinico. Si dovranno eseguire le autopsie per accertare le cause della morte, quasi certamente provocata dall'idrogeno solforato che hanno respirato e che si trovava in una concentrazione dieci volte superiore ai limiti in quei cunicoli. I primi tre operai subito dopo avere fatto i primi scalini, con la pompa ancora in mano, si sono sentiti male perdendo i sensi. Non sentendoli, altri due colleghi, sempre scendendo dal tombino, hanno raggiunto il solaio in cemento per capire cosa stesse succedendo, ma anche loro sono rimasti intrappolati: l'idrogeno solforato, dieci volte sopra il limite consentito, li ha storditi subito. Un sesto operaio che si trovava all'esterno, Domenico Viola, si è precipitato per soccorrerli ma, subito dopo avere inalato il gas killer, è riuscito a risalire in superficie salvandosi, anche se le sue condizioni, come si diceva, rimagono gravissime. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutto quello che è successo in quelle drammatiche ore a Casteldaccia per accertare le responsabilità della tragedia. I vigili del fuoco, i primi ad arrivare insieme ai sanitari del 118, hanno trovato i corpi delle vittime senza maschere. Una grave mancanza in operazioni delicate come quelle che stava compiendo la Quadrifoglio srl per conto dell'Amap. Gli stessi vertici dell'azienda partecipata del Comune di Palermo non riescono a spiegare una simile leggerezza. La presenza di gas letali per liberare le ostruzioni nelle fognature è nota. Oltre agli operai sopravvissuti, sono stati sentiti anche il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza. Una tragedia che ha scosso l'intera provincia di Plaermo, tutta la Sicilia e l'intera nazione. Se non si pone fine al sistema dei sub appalti e in assenza di controlli nei cantieri, non si fermerà questa drammatica scia di sangue, commenta al nostro telegiornale il segretario provinciale della Cgil Alfonso Buscemi.