dopo circa sei ore dalla drammatica decisione di accoltellare la moglie e i figlioletti e di barricarsi in casa, Daniele Alba, ha finalmente deciso e consegnarsi ai carabinieri. Le unità speciali di intervento dell'Arma erano da poco arrivate nel centro abitato di Cianciana, nel caseggiato dove insistono le case popolari, pronte a fare irruzione dentro l'appartamento situato al terzo piano dell'edificio. Ma a quel punto il meccanico trentacinquenne, che vedete in questa foto estrapolata dal suo profilo facebook, ha deciso di arrendersi. In queste nostre immagini viene ritratto prima dietro i vetri della finestra, a torso nudo, mentre parla al telefono, assai probabilmente trattando la resa con il negoziatore del reparto Operativo dei carabinieri che provava a convincerlo ad uscire di casa e a consegnarsi e poi mentre, con indosso un cappellino e una felpa, scende le scale del fabbricato. E ci sono stati momenti di tensione quando, al passaggio della pattuglia che lo portava prima in caserma poi nel carcere di Sciacca, un uomo si è scagliato contro l'auto, colpendola con una manata, inveendo contro Alba per quello che aveva fatto. Lui, dal canto suo, alle telecamere che provavano a riprenderlo dietro il vetro della pattuglia, ha risposto mostrando le dita medie delle mani.
È stato un pomeriggio difficile quello vissuto dai poco più di tremila abitanti del piccolo comune dell'entroterra agrigentino, dove si conoscono tutti. Sarebbe scaturita dalla decisione della moglie di lasciarlo e di portare via i figli in Polonia, suo paese d'origine, la furia incontrollata di Alba. Esasperata da quelle che vengono definite continue tensioni e ripetute violenze familiari, la donna intendeva finalmente chiudere quella storia diventata evidentemente assurda e non più sostenibile. Ma Alba ha aggredito non solo lei, ma anche i due figlioletti, la femminuccia di 3 anni, il maschietto di 7 anni. Anetha e il bimbo più grande, malgrado le gravi ferite subite, sono riusciti a lasciare l'appartamento e raggiungere le scale per poi uscire nell'androne. I soccorsi sono stati immediati, l'ambulanza del 118 (che ha la sua postazione proprio a Cianciana) è giunta sul posto soccorrendo i feriti. I testimoni dicono che Daniele Alba avrebbe poi tentato di buttarsi di sotto, lasciandosi penzolare per qualche istante dal davanzale per poi desistere e tornare dentro. Le macchie sul muro sotto la finestra sono del sangue di cui Alba era ricoperto dopo avere aggredito i suoi cari. Ma l'uomo ha colpito con più di qualche fendente sulla faccia anche l'altra figlioletta di soli 3 anni. Ha poi deciso di consegnarla ad un amico, un operatore del 118, che lo ha convinto raggiungendolo dall'esterno del fabbricato su un cestello dei vigili del fuoco. I soccorsi sono stati immediati. L'elisoccorso è atterrato dopo pochi minuti. I due bambini sono stati trasferiti al "Di Cristina" di Palermo. Sono entrambi in gravi condizioni e in terapia intensiva. Preoccupa soprattutto il bambino, che ha subito due interventi chirurgici, uno al torace (che ha interessato un polmone e anche il cuore) e uno in neurochirurgia al cervello. La sorellina ha diverse ferite al volto, due delle quali molto profonde, che le hanno fatto perdere molto sangue. La moglie di Alba invece è stata trasferita al "Fratelli Parlapiano" di Ribera, dove è stata sottoposta ad un complicato intervento chirurgico. Anche per lei la prognosi rimane riservata, ma non è più in pericolo di vita. Dell'equipe operatoria ha fatto parte anche il dottor Domenico Macaluso.
E Daniele Alba è rimasto in silenzio, sia nel momento dell'arresto che durante tutta la prima notte di carcere passata a Sciacca. Ad interrogarlo la procuratrice della Repubblica di Sciacca Roberta Buzzolani. Il meccanico è accusato di triplice tentato omicidio e nelle prossime ore verrà interrogato. Alla base della sanguinosa aggressione familiare l'ennesima lite con la moglie che aveva preannunciato all'uomo di volerlo lasciare. Adesso Alba deve rispondere del reato di tentato triplice omicidio e lesioni gravissime.