questa volta, viene da Santo Stefano Quisquina dove ad essere stata raggirata è stata una donna di 67 anni. Il filo conduttore in tutti i casi è simile e con poche varianti. I protagonisti, si fa per dire, sarebbero stati il solito finto carabiniere, in compagnia, questa volta, di un finto perito assicurativo. "Suo marito ha avuto un incidente e tra poco sarà arrestato. Per salvarlo servono subito dei soldi per chiudere la questione con la controparte”.
E la donna, presa alla sprovvista e con il desiderio di evitare conseguenze peggiori, consegna subito ai malfattori contanti e gioielli per un valore complessivo di circa 6 mila euro. Non ci sono dubbi, ormai, che ad agire sia sempre lo stesso soggetto e la stessa banda. Due telefonate, a distanza ravvicinata ed eseguite da persone diverse, che convincono e spaventano l'ignara vittima.
Alle telefonate segue, poco dopo, la visita domiciliare con la consegna immediata di soldi e preziosi. Tutto si svolge nell'arco di pochi minuti, probabilmente, per far sì che la vittima non abbia il tempo di verificare la veridicità del presunto episodio e per farla prendere dal panico. Una volta fatto il colpo, i soggetti sembrano scomparire nel nulla e alle vittime, non appena si rendono conto del raggiro, non resta altro che sporgere denuncia contro ignoti alla locale stazione dei carabinieri.
Prima di Santo Stefano Quisquina, altri episodi molto simili erano stati denunciati a Sciacca, Agrigento, Licata, Canicattì, Ravanusa e Favara. Una storia che, negli ultimi tempi, si è ripetuta varie volte nonostante gli inviti e gli appelli alla prudenza, ossia quelli di non fidarsi di telefonate da parte di sconosciuti e che mai nessun carabiniere si presenterebbe alla porta di casa per chiedere denaro contante.
Finti incidenti, finti carabinieri, finti avvocati e finti periti: di vero c'è soltanto il denaro ed i preziosi che vengono estorti con l'inganno.