Sono queste le conclusioni a cui è giunto il dottor Maurizio Marguglio, medico forense incaricato dal gip del tribunale di Sciacca Antonino Cucinella, della perizia psichiatrica riguardante il meccanico di 35 anni di Cianciana (Agrigento), che nel pomeriggio del 23 maggio scorso ha seminato il terrore nell'appartamento di piazza Bellini, dove viveva con la compagna e i due bambini. La relazione dello psichiatra si inseriva nell'ambito dell'incidente probatorio necessario a completare il quadro investigativo. A richiedere la perizia è stata la stessa procura della Repubblica, rappresentata dalla procuratrice Roberta Buzzolani e dai sostituti Brunella Fava ed Alberto Gaiatto. Alba è accusato di tentato triplice omicidio e maltrattamenti, ma è probabile che, alla luce dei contenuti della perizia, secondo cui l'imputato è comunque in grado di subire il processo e di stare in giudizio, i capi d'imputazione vengano modificati. Per i maltrattamenti si stanno analizzando episodi risalenti ai mesi immediatamente precedenti l'aggressione più violenta.
Alba, rinchiuso da tre mesi e mezzo nel carcere di Agrigento, è difeso dagli avvocati Luca Burgio e Maurizio Gaudio. L'avvocato Carlo D'Angelo, invece, rappresenta la parte civile, vale a dire la compagna Aneta e i bambini. La vicenda è nota, e balzò agli onori della cronaca nazionale. Alba aggredì la compagna ma anche i bambini. La donna, pur gravemente ferita, riuscì a fuggire insieme al bambino più grande, mentre il meccanico era rimasto solo con la figlia più piccola, anche lei colpita, poi da lui consegnata ad un soccorritore del 118 che, coraggiosamente, non esitò a raggiungerlo dall'esterno da una scala dei vigili del fuoco e a farsela consegnare per poterla curare. La moglie fu operata d'urgenza all'ospedale di Ribera, i bambini invece furono trasferiti all'ospedale "Di Cristina" di Palermo, subendo diversi interventi chirurgici. Per fortuna le condizioni fisiche nel frattempo sono migliorate, ma rimarrà in loro il trauma di quanto successo quel pomeriggio in quello che, normalmente, dovrebbe essere un luogo sicuro: la propria casa.