hanno effettuato numerosi controlli e ispezioni presso aziende agricole e della ristorazione al fine di contrastare il fenomeno del “caporalato” e l’utilizzo di lavoratori “in nero”, approfittando dello stato di bisogno da parte di alcune fasce di cittadini più deboli.
A finire sotto i riflettori dell’attività ispettiva dei Carabinieri sono state 32 imprese individuali nel settore agricolo e della ristorazione. A conclusione dei controlli, 11 di queste sono risultate irregolari e per 5, è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale (avendo riscontrato gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e la contestuale presenza di oltre il 10% dei lavoratori “in nero”). In sede di ispezione è stata infatti accertata la presenza di 21 lavoratori “in nero” sui 112 controllati. Sono 9 le persone complessivamente denunciate in stato di libertà in materia di lavoro fra le quali, le più ricorrenti sono state quelle della mancata formazione e informazione dei lavoratori, mancata sorveglianza sanitaria e mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale. Elevate, infine, sanzioni amministrative per complessivi 175 mila euro.