Un furto di rame, l'ennesimo, ha interessato, la notte scorsa,
gli impianti elettrici che alimentano due dei tre pozzi che riforniscono la rete idrica del comune di Menfi. Il sindaco Vito Clemente parla di danni ingenti, già stimati intorno a ventimila euro. Sull'episodio indagano i carabinieri. Al momento le pompe di sollevamento collegate con gli impianti danneggiati non possono funzionare. La distribuzione idrica sul territorio comunale viene effettuata con l'acqua dell'unico pozzo disponibile. Di conseguenza sono stati annunciati disagi per la popolazione, a cui il primo cittadino ha chiesto "un utilizzo più parsimonioso della risorsa idrica disponibile, in attesa di ripristinare il funzionamento di tutti i dispositivi e la regolare distribuzione che, ovviamente, subirà, in tutte le zone del territorio comunale, una riduzione oraria e quantitativa".
In questa fase, per la indisponibilità di punti di appresamento, non potrà essere garantito neanche il servizio sostitutivo di autobotte. "Siamo al lavoro per risolvere il problema nel più breve tempo possibile", ha concluso Clemente. A Menfi il servizio idrico viene svolto direttamente dal comune, proprietario degli impianti. Questo episodio conferma una recrudescenza che a questo punto non può non definirsi preoccupante della criminalità sul territorio.
Dal furto di rame agli impianti elettrici che alimentano il lago Arancio di un mese e mezzo fa, al più recente episodio che ha riguardato anche in questo caso la sottrazione di rame dai dispositivi che fanno funzionare la vasca irrigua menfitana di località Cavarretto, gli episodi criminosi nel settore dei furti di rame sono sempre in aumento. Recentemente i carabinieri della compagnia di Sciacca si sono imbattuti in alcuni malviventi nella provinciale 44, nei pressi di Santa Margherita di Belice, che avevano appena messo a segno un altro furto ai danni di una cantina vitivinicola della provincia di Trapani. Militari che erano riusciti ad arrestare uno dei componenti della banda.
I continui furti di rame presso impianti idrici sono ormai una autentica emergenza. Nonostante l’inasprimento delle pene relative ai reati di furti di rame, questi reati rimangono comunque diffusi e sempre più frequenti sul territorio nazionale. Evidentemente c'è un mercato nero particolarmente fiorente. Non si spiegherebbe altrimenti la ripetizione senza soluzione di continuità di furti di questo materiale. Dal punto di vista del mercato mondiale risulta una crisi degli approvvigionamenti a fronte di una richiesta sempre maggiore da parte del settore industriale. Tutto questo, e dalle nostre parti ne sappiamo qualcosa, genera ripercussioni gravi che vanno ben oltre il danno economico per la sottrazione di questo materiale, ma che genera gravi disservizi e interrompe un servizio pubblico già complicato per i fatti suoi come quello riguardante l'acqua. Disservizi per il cui ripristino, naturalmente, servono tempo e risorse economiche. I controlli da parte delle forze dell'ordine sono stati intensificati. Bisogna sempre comunque tenere presente la vastità del territorio e il numero tutt'altro che infinito di personale di pubblica sicurezza disponibile.