e a 6 anni per il bracciante agricolo Leonardo Gulotta, accusati a vario titolo di aver protetto la latitanza di Matteo Messina Denaro. I tre furono arrestati a marzo del 2023. Sono tutti sotto processo con il rito abbreviato. Originario di Campobello di Mazara, il paese in cui Messina Denaro ha trascorso gli ultimi anni di latitanza, l'architetto Gentile viveva a Limbiate, in provincia di Monza, e aveva un incarico amministrativo al Comune. E’ parente di Salvatore Gentile, killer ergastolano, marito dell’amante storica di Messina Denaro, Laura Bonafede. Secondo gli inquirenti, tra il 2007 e il 2017, l’architetto avrebbe ceduto più volte la sua identità al capomafia ricercato, consentendogli così di acquistare una Fiat 500 e una moto Bmw, di stipulare l’assicurazione sui due mezzi, di compiere operazioni bancarie, «insomma – scrissero i magistrati – di vivere e muoversi nel suo territorio come un cittadino qualunque e con un apparentemente regolare documento di riconoscimento». Al tecnico di radiologia Cosimo Leone, cognato di Gentile, i pm contestano di aver garantito al boss latitante, a novembre del 2020, di eseguire in sicurezza una Tac al torace e all’addome, di avergli consegnato un cellulare riservato durante il ricovero all’ospedale di Mazara del Vallo, nei giorni in cui il capomafia venne operato di tumore al colon, e di avergli fatto recapitare dopo le dimissioni il cd della tac da mostrare agli specialisti che lo avevano in cura. Leone sarebbe stato, dunque, per Messina Denaro «oltre che un indispensabile tramite con l’esterno durante l’intero periodo di degenza, anche un importantissimo punto di riferimento all’interno dell’ospedale». Il bracciante agricolo Leonardo Gulotta, infine, è accusato di aver messo a disposizione di Messina Denaro, tra il 2007 e il 2017, la propria utenza telefonica per poter ricevere comunicazioni dal rivenditore della Fiat 500 acquistata sotto falso nome e dalle agenzie assicurative presso le quali erano state stipulate le polizze per la macchina e la moto comprate con l’identità di Gentile. La parola adesso passa alle difese, poi la sentenza del giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta.