e dei Carabinieri, oltre che da consulenti ed esperti di contabilità nominati dalla procura della Repubblica di Agrigento. Sullo sfondo: ulteriori accertamenti collegati all'indagine tuttora in corso nei confronti di Girgenti Acque, la stessa che ha già visto finire sotto inchiesta dirigenti dell'ente gestore, ma anche amministratori e funzionari pubblici, politici e, come si ricorderà, perfino l'ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede. È stato a Bari che gli investigatori hanno perquisito gli uffici della sede della Deloitte & Touche S.p.A., una delle maggiori società di revisione contabile in Italia, tra le più importanti a livello internazionale, con sedi in tantissimi paesi del mondo. Sequestrati diversi documenti, tra cui decine fatture, per un ammontare complessivo di circa 2 milioni di euro. Documenti fiscali che gli inquirenti ritengono falsi, e che avrebbero reso inattendibile il bilancio del 2014 della Girgenti Acque S.p.A. Stando a quanto si apprende da fonti investigative, durante le perquisizioni sarebbero stati rinvenuti doppioni di fatture che pur indicando lo stesso numero e la medesima data di emissione riportavano descrizioni diverse. I nomi di due nomi di punta della Deloitte & Touche S.p.A. di Bari (un socio e un manager) sono finiti nel registro degli indagati. La società di revisione contabile avrebbe dovuto certificare i bilanci di Girgenti Acque in modo indipendente. Gli inquirenti ritengono che non lo abbia fatto. E adesso vogliono accertare se il presunto illecito fiscale, culminato col sequestro dei documenti, riguardi l'intera Deloitte & Touche o se, invece, sia scaturito dal comportamento infedele dei due soli dirigenti finiti sotto indagine. Un controllo autorizzato dal procuratore capo Luigi Patronaggio al pool di sostituti procuratori che indaga su Girgenti Acque. Oltre al dottor Vella ci sono anche le dottoresse Alessandra Russo e Paola Vetro. Diverse le ipotesi di reato tuttora sul tappeto, tra le quali: associazione a delinquere, truffa, corruzione, falso in bilancio, voto di scambio e inquinamento ambientale. Sullo sfondo: presunti favori all'ente gestore in cambio di assunzioni. Un giro di protezione che, secondo i magistrati, avrebbe coinvolto perfino il responsabile dell'antitrust, il professor Giovanni Pitruzzella, e l'ex presidente del Consiglio di giustizia amministrativa De Lipsis. Stando agli ultimi accertamenti a proteggere Girgenti Acque sarebbe stata la stessa Ato (oggi Assemblea Territoriale Idrica), che avrebbe invece dovuto rivestire un ruolo di controllo nei confronti dell'ente gestore. Ma nell'elenco degli indagati sono finiti anche Angelo Alfano, padre di Angelino Alfano, ministro agli Esteri, nonche' l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e ancora politici, avvocati e perfino giornalisti. E si apprende che le indagini stanno continuando. Due mesi fa, quando vennero fuori le prime notizie su questa inchiesta, Girgenti Acque fece sapere di auspicare tempi rapidi da parte della giustizia, spiegando anche di essere in regola e di avere agito sempre in buona fede.