del deputato regionale Giuseppe Castiglione con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Il politico catanese, al centro dell’inchiesta, arrestato dai carabinieri del Ros nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Dda etnea contro la famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, ha deciso di fare un passo indietro annunciando le dimissioni dal gruppo parlamentare “Popolari e Autonomisti” e dalle commissioni antimafia e affari istituzionali di cui faceva parte. A darne notizia è stato il suo legale, l’avvocato Salvatore Pace. Ancor prima che il deputato dell'Mpa coinvolto nell'inchiesta "Mercurio" decidesse di dimettersi, il presidente della commissione antimafia Antonello Cracolici aveva già avviato le procedure per la decadenza dalla carica e aveva già proposto al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, secondo quanto stabilito dal regolamento, la decadenza di Castiglione da componente della stessa commissione. Nelle ore immediatamente successive al blitz, a chiedere le immediate dimissioni di Castglione dalla commissione regionale antimafia erano state diverse forze politiche. L'operazione "Mercurio" è quella che ieri ha portato all'arresto di 19 persone, accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico mafioso. Per la Procura di Catania, in occasione delle elezioni regionali del 2022 ci sarebbe stato un accordo tra i vertici dell'articolazione mafiosa dei Santapaola Ercolano e Giuseppe Castiglione, quale candidato all'Ars nella lista Popolari e Autonomisti. In base a tale accordo, sempre secondo la Procura di Catania, Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti, promettendo a sua volta la realizzazione degli interessi della predetta associazione mafiosa, tra gli altri l'affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del Cimitero di Catania. Castiglione risulterà poi eletto deputato all'Assemblea Regionale Siciliana.