decina di giorni fa con l’accusa di avere ucciso il tunisino Mahjoub Aymen il 10 febbraio scorso in via Buoni Amici, hanno presentato istanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere al Tribunale della Libertà. Gli avvocati Aldo Rossi e Antonio Palmieri hanno inoltre nominato un consulente, il criminologo Gianfranco Guccia, esperto in balistica forense.
Ruvolo era stato arrestato dai carabinieri a Porto Empedocle, su provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Sciacca Antonino Cucinella, su richiesta del pm Alberto Gaiatto. Nell’interrogatorio di garanzia, svoltosi qualche giorno dopo all’interno del carcere di Sciacca, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee.
Ha sostenuto che la Panda bianca, ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza mentre transitava nella zona nel momento in cui è avvenuto l’omicidio, è sua ma ha negato che alla guida ci fosse lui. Ha inoltre sostenuto che si trovava in un altro posto e non sul luogo in cui è avvenuto il delitto. Le immagini non avrebbero permesso con assoluta certezza di identificare l’uomo alla guida del mezzo che indossava una felpa che apparterrebbe a Ciro Ruvolo.
Adesso i suoi legali, hanno presentato l’istanza finalizzata ad ottenere la revoca della misura cautelare in carcere ed hanno deciso di avvalersi della consulenza di un esperto criminologo. Proseguono, intanto, anche gli ulteriori accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica di Sciacca ed effettuati dai carabinieri della Tenenza di Ribera e della locale compagni.