Sono queste le decisioni del giudice per le udienze preliminari Stefano Zammuto emesse nell'ambito dei tre tronconi processuali scaturiti dalla maxi inchiesta sui falsi invalidi che ha portato nel settembre del 2014 all'operazione della Polizia culminata con 14 arresti, tra carcere e domiciliari, e altre misure cautelari minori. L'inchiesta, denominata “La carica delle 104”, ipotizzava un collaudato sistema per rilasciare, attraverso la complicità di medici infedeli, false certificazioni attestanti invalidità o patologie finalizzate a truffare lo Stato per ottenere i benefici previsti dalla legge per disabili e rispettivi familiari che hanno la possibilità, tra le altre cose, di ottenere trasferimenti nelle proprie province di residenza se si tratta di dipendenti pubblici. Per un solo imputato, un medico di Campobello, il Gup ha respinto la richiesta di rinvio a giudizio e disposto il non doversi procedere per non avere commesso il fatto. L'inchiesta ha retto al primo banco di prova processuale. Negli anni scorsi, venti imputati avevano scelto di patteggiare nella fase delle indagini preliminari. Successivamente sono stati ratificati altri dieci patteggiamenti. Per i 48 imputati, fra i quali ci sono medici, falsi invalidi ed intermediari, per i quali è stato deciso il rinvio a giudizio, il dibattimento si aprirà il 21 giugno davanti ai giudici della prima sezione penale. Tra i nove imputati condannati, tutti di Favara, Raffadali, Palma di Montechiaro e Agrigento, un medico e diversi pazienti che avrebbero corrotto dei medici per ottenere un falso certificato.