e 15 anni per Natale Catalano, 48 anni, entrambi di Ribera. Sono queste le richieste avanzate dal pubblico ministero Carlo Boranga nell'ambito del processo per la rapina alla farmacia di Calamonaci e per la tentata rapina con tentato omicidio ad una tabaccheria di Ribera. Più grave la posizione di Antonino Cardillo al quale viene contestato anche il tentato omicidio. Per l'accusa, infatti, sarebbe stato lui ad entrare nell'attività commerciale di Ribera con il volto travisato da un passamontagna e con in mano una pistola con la quale avrebbe tentato di sparare al collaboratore della tabaccheria. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, i due riberesi si sarebbero avvicinati alla tabaccheria con l'auto condotta da Catalano. Ad un certo punto Cardillo, sempre secondo l'accusa, sarebbe uscito dall'auto per entrare armato nella tabaccheria dalla quale non sarebbe riuscito a portare via nulla e venendo poi colto di sorpresa dalla reazione del collaboratore che ha impugnato una mazza. In riferimento invece alla rapina alla farmacia di Calamonaci, le telecamere avrebbero filmato un uomo scendere dall'auto intestata alla madre di Natale Catalano ma utilizzata dal figlio, e lo stesso uomo correre poi per strada dopo la rapina. Questa persona non è mai stata identificata e l'episodio di Calamonaci viene contestato solo a Catalano. Le indagini sono state svolte dai Carabinieri che hanno poi arrestato i due riberesi. Antonino Cardillo è difeso dagli avvocati Maurizio Gaudio e Giovanni Vaccaro, Natale Catalano dall'avvocato Francesco Di Giovanna. Le difese discuteranno il 2 maggio.