ha inflitto la condanna a dieci mesi ciascuno (pena sospesa) dell’ex ingegnere capo del comune Giuseppe Di Giovanna, dell’attuale dirigente del settore Urbanistica Giuseppe Bivona e del funzionario dell’Ufficio tecnico comunale Accursia Giuseppa Russo. Nei confronti dei pubblici dipendenti è stata disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici, che sarà esecutiva in caso di sentenza definitiva. Il procedimento, celebrato col rito abbreviato, è scaturito dal sequestro giudiziario, avvenuto nel giugno del 2014, di una villa in fase di ultimazione di proprietà dell’ingegnere Di Giovanna. Edificio situato tra la via Lido e la via Allende, sul belvedere, nella parte sottostante la panoramica della Perriera. Con la sentenza pronunciata oggi il Giudice ha anche disposto un ordine di demolizione del fabbricato in questione, che scatterà eventualmente dopo 180 giorni dal momento in cui la sentenza diventa definitiva. Le difese (avvocati Maurizio Gaudio e Giovanna Maria Craparo per gli architetti Bivona e Russo, Giovanni Vaccaro e Michele Monteleone per Giuseppe Di Giovanna) hanno già annunciato appello. I lavori della villa iniziarono a seguito del rilascio, da parte del Comune, della relativa concessione edilizia. Sulla base dello strumento urbanistico vigente quell’area è edificabile, ma solo attraverso l’approvazione di specifici piani di lottizzazione convenzionati o sulla base delle previsioni di un piano particolareggiato che, nel caso della costruzione di questa villetta, non c’erano. La pubblica accusa, sostenuta dal Sostituto procuratore della Repubblica Michele Marrone, non ha contestato la conformità della costruzione al progetto, ma la legittimità del titolo autorizzativo.