e ventisei mesi dopo la condanna di primo grado, la Corte di Appello di Palermo ha cancellato la precedente sentenza e ha assolto il politico, il dirigente comunale, il tecnico e gli imprenditori a suo tempo coinvolti nell'inchiesta della procura della Repubblica scaturita dal trasferimento della scuola elementare dalla via Sarno nei locali della ex cartoleria Russo di via Brigadiere Nastasi.
Nel marzo del 2016 il Tribunale di Sciacca aveva riconosciuto colpevoli di tentato abuso d'ufficio Gianfranco Vecchio, all'epoca dei fatti assessore alla pubblica istruzione della giunta guidata da Vito Bono, Aldo Misuraca, dirigente del comune di Sciacca, i proprietari dell'immobile Biagio e Domenico Russo e il loro tecnico di fiducia, l'architetto Massimiliano Trapani, infliggendo loro otto mesi ciascuno di reclusione. All'epoca era stato assolto il funzionario del comune Pippo Liotta. Trapani e i fratelli Russo erano accusati anche di abuso edilizio. Secondo l’accusa, l’immobile sarebbe stato privo di cambio di destinazione d’uso scolastico e privo anche del parere igienico-sanitario. Un'indagine che iniziò dopo l'avvenuto trasloco della scuola elementare. I locali della ex cartoleria Russo, per quanto rinnovati e suddivisi per ricavare le classi, sembrarono sostanzialmente inadatti ad ospitare gli alunni. Ne scaturirono vibrate proteste da parte delle famiglie, che costrinsero Scuola che, poi, in una condizione di emergenza, fu trasferita al convento dei Cappuccini, dove si trova tuttora. E dire che i locali dove quella scuola, di competenza dell'allora quarto circolo, poi diventato istituto comprensivo Dante Alighieri, per anni erano stati ospitati in un sottoscala, nell'immobile privato di via Sarno. Una vicenda che mette in evidenza il fatto che le scelte politiche e tecniche, per quanto in qualche caso possano suscitare qualche perplessità, non necessariamente si configurano come reato. L'esigenza di trasferire quella scuola e di garantire sicurezza a bambini, famiglie e personale scolastico, crearono una situazione particolare, con una gestione in emergenza del problema. Si accesero i riflettori, con un'indagine giudiziaria che, naturalmente, ebbe anche un'inevitabile attenzione giornalistica. Quelli che oggi, a commento della vicenda, al nostro Telegiornale fanno dire all'architetto Aldo Misuraca di essere stato vittima di una autentica gogna mediatica, e che questa sentenza gli restituisce quella serenità che, sebbene consapevole sin dal primo momento di essere estraneo alle accuse che aveva subito, aveva comunque perduto. È stata una vicenda, questa, va ricordato, sulla quale il comune di Sciacca (amministrazione Di Paola) si costituì parte civile. Aldo Misuraca è stato difeso dagli avvocati Ignazio e Vincenzo Cucchiara. E l'avvocato Ignazio Cucchiara, al Corriere di Sciacca, ha fatto notare che l’architetto Misuraca ha agito in perfetta buona fede e al solo fine di rimuovere gli ostacoli che impedivano l’apertura della nuova scuola di Via Nastasi, ricordando la grande pressione, da parte dell’amministrazione, della dirigenza scolastica, delle famiglie e della stampa, perché si aprisse al più presto la nuova scuola”. Fu in tale contesto, ricorda Cucchiara, che l’architetto Misuraca “in servizio dal 1° gennaio 2011, prese in consegna, il 2 maggio 2011, i locali dei fratelli Russo, preoccupandosi principalmente di verificare la rispondenza della superficie delle singole aule a quella risultante sia dal bando di gara, che dal contratto, entrambi posti in essere nel 2010”. A difendere Gianfranco Vecchio sono stati gli avvocati Calogero Santangelo e Giuseppe Stassi, Antonino Turturici e Carmela Bacino hanno assistito i fratelli Russo, Baldo Ficani ha difeso infine Massimiliano Trapani. Il coordinamento di Sciacca di Liberi e Uguali esprime grande soddisfazione per la positiva conclusione di una pregressa vicenda giudiziario-amministrativa che tra gli altri ha coinvolto l' avv. Gianfranco Vecchio, e parla di una sentenza che confermano la probità di Gianfranco Vecchio e il suo attaccamento alle pratiche della buona politica. Per i Liberi e Uguali le sue dimissioni da segretario del PD offerte a suo tempo con sofferente compostezza ne sono la testimonianza più coerente.