Sono tre gli immobili "in condominio" ubicati sul territorio comunale di Sciacca per i quali l'amministrazione Valenti ha approvato la manifestazione d'interesse per la loro acquisizione per finalità sociali. Si tratta di beni che sono tuttora nella disponibilità dell'A.N.B.S.C. (Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata). Ieri in Prefettura si è svolta la conferenza di servizi finalizzata all'assegnazione dei beni confiscati. È intendimento dell'amministrazione comunale, per l'alto valore simbolico che rappresenta il pieno utilizzo dei beni confiscati alla criminalità, creare luoghi dove possano essere svolte attività sociali al servizio del territorio, al fine di rafforzare e accrescere la cultura della legalità e creare un'opportunità di sviluppo in un contesto definito "sofferto ma desideroso di cambiamento, con l'obiettivo di creare centri e luoghi di aggregazione capaci di contrastare il disagio sociale, l'emarginazione, l'isolamento, la disoccupazione, fenomeni che riguardano soprattutto i giovani del sud". Secondo l'Osservatorio del Mercato Immobiliare i tre appartamenti confiscati che il comune di Sciacca vuole acquisire hanno un valore complessivo di 612 mila euro. Già in passato il comune di Sciacca aveva ottenuto in affidamento altri beni confiscati. In uno di questi situato in piazzetta Bevilacqua è stata istituita la Casa del volontariato e dell’associazionismo a suo tempo affidata al coordinamento delle associazioni di volontariato e promozione sociale (Co.Vo.Pro) di Sciacca e il Centro di servizi per il volontariato (CeSVoP) di Palermo, i cui volontari opereranno in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Sciacca.
Nella struttura sono stati attivati un pronto soccorso sociale in favore di soggetti in difficoltà socio-economica, uno sportello di orientamento al volontariato, uno sportello di ascolto per vittime di violenza, un centro di supporto per gestanti e madri con figli, laboratori ‘intergenerazionali’. L’obiettivo è quello di trasformare questi beni in centro di erogazione di servizi ma anche in luoghi di incontro, dibattito, formazione, crescita, volontariato, cittadinanza attiva”. Nei giorni scorsi era stato anche il comune di Montevago ad avanzare la propria manifestazione d'interesse. Dalle parti del comune diretto da Margherita La Rocca Ruvolo gli immobili confiscati complessivamente sono 14, undici dei quali potranno essere utilizzati, poiché 3 si trovano nel vecchio centro distrutto dal terremoto del ’68 e non sarà possibile riutilizzarli. Adesso si attende dall’Anbsc l’emanazione del decreto di destinazione dei beni al comune che, con proprio regolamento, stabilirà poi come affidarli a fini sociali. Tra questi beni ci sono anche alcuni immobili di proprietà della Calcestruzzi Belice.