Pene più severe per tre imputati. Si tratta di Giuseppe Genova, e di Andrea e Salvatore La Puma, padre e figlio. I giudici della Corte d'Appello di Palermo hanno accolto le richieste e il ricorso del procuratore generale ed inasprito le pene scaturite dal processo di primo grado. Per Genova, 52enne, ritenuto dai magistrati il capomafia di Burgio, la condanna sale da 8 a 10 anni di reclusione; per i due La Puma, 71 e 42 anni, di Sambuca di Sicilia, la pena passa per entrambi da 6 ad 8 anni. Per l'accusa i due La Puma sarebbero stati favoreggiatori del sambucese Leo Sutera, più volte condannato per mafia, curandone gli spostamenti ed i collegamenti con altri esponenti di Cosa Nostra agrigentina.
La sentenza di primo grado era stata emessa con il rito abbreviato dal tribunale di Palermo. Come si ricorderà, l'operazione era stata eseguita dai carabinieri del ROS e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. In primo grado, i pubblici ministeri della DDA avevano chiesto per i 3 indagati 15 anni di reclusione per Genova e 8 anni per Andrea e Salvatore La Puma. Attualmente Giuseppe Genova e Salvatore La Puma si trovano in carcere, mentre Andrea La Puma è agli arresti domiciliari per questioni di età. Per i due La Puma la misura cautelare in carcere era stata inizialmente annullata dal Tribunale del Riesame e successivamente ripristinata a seguito della sentenza di primo grado, mentre Genova, dal giorno del suo arresto, non ha mai lasciato il carcere posto che Riesame e Cassazione hanno confermato la misura cautelare a suo carico.
I difensori degli imputati hanno sempre chiesto l'assoluzione. Secondo i difensori dei La Puma, il fatto di accompagnare Sutera non proverebbe la partecipazione dei due soggetti agli incontri né certificherebbe di far parte dell'associazione mafiosa. La DDA di Palermo, in fase di indagine, ha ricostruito anche un summit mafioso, tenutosi nelle campagne di Sambuca, a cui avrebbero preso parte Leo Sutera, Giuseppe Genova e alcuni esponenti palermitani, prelevati dallo stesso Genova nei pressi di Contessa Entellina. Nell'operazione “Eden 5 Triokola”, inizialmente, erano rimasti coinvolti pure altri sambucesi la cui posizione, successivamente, è stata archiviata.