con un proiettile da guerra, è stata recapitata al quinto piano di via Mazzini - sede della Procura della Repubblica - al procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. Nella lettera si fa chiaramente riferimento al caso “Diciotti” e, dunque, all'inchiesta - partita da Agrigento - sul ministro dell'Interno Matteo Salvini, per sequestro di persona e abuso d'ufficio. "Zecca sei nel mirino", è stato scritto con un pennarello nero sulla lettera indirizzata al procuratore capo. Sulla busta, anche un simbolo inequivocabile dell'estrema destra: il Gladio, tipico di un'organizzazione paramilitare clandestina. Nella missiva contro il magistrato ci sarebbero parole e minacce (anche di morte) pesantissime. Come si ricorderà, il procuratore capo Luigi Patronaggio è il magistrato che ha iscritto nel registro degli indagati il vice premier Salvini per il caso della nave della guardia costiera “Diciotti” ai cui passeggeri, migranti ed equipaggio, è stato vietato di scendere al porto di Catania per circa una settimana, nonostante gli accertati gravi casi di salute e di igiene.
Nei giorni scorsi, la Procura di Palermo ha trasmesso al tribunale dei ministri del capoluogo siciliano il fascicolo d'indagine sul caso "Diciotti" ed ha chiesto al collegio speciale, per i reati cosiddetti ministeriali, di procedere ad indagini preliminari nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini per il reato di sequestro di persona aggravato. La Procura di Caltanissetta, competente per territorio, ha già aperto un fascicolo d'inchiesta sulle minacce ricevute. Delle indagini si occuperanno carabinieri e polizia. Non ci sono ancora certezze e conferme istituzionali, ma pare che la pesantissima lettera di minacce e il proiettile da guerra possa essere arrivato, ad Agrigento, da ambienti paramilitari. In Prefettura, intanto, convocato dal prefetto Dario Caputo, si è tenuto un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. L'episodio fa seguito al gravissimo scontro istituzionale con la magistratura messo in atto recentemente a suon di tweet, su cui ieri è intervenuto ufficialmente e con durezza anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella. A collaborare con Patronaggio, anche il procuratore aggiunto Salvatore Vella, magistrato saccense con specifiche competenze e conoscenze legate ai reati e ai fenomeni di immigrazione clandestina. Per Patronaggio una valanga di attestati di solidarietà da parte delle segreterie provinciali di CGIL e UIL, dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto e da quello di Palermo Leoluca Orlando, dal presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava, da diversi esponenti del Partito Democratico, tra cui Faraone, Grasso e Spicola, dal gruppo del Movimento 5 Stelle all'ARS, dal deputato regionale licatese Carmelo Pullara e da Alberto Di Pisa Commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento.