sorvolato l'area del fiume Magazzolo, a Ribera, alla ricerca di colui o di coloro che sversano olio e reflui provenienti dalla molitura delle olive. L'elicottero ha sorvolato a bassa quota l'intera zona per ore, dall'alto, infatti, è più semplice avere un quadro della situazione migliore. I Carabinieri sarebbero alla ricerca di un torrente secondario che avrebbe trasportato le sostanze inquinanti nel Magazzolo. Militari dell'Arma e volontari di associazioni ambientaliste stanno cercando di individuare l'area dalla quale potrebbero provenire tali sversamenti. Sul posto, a circa 4 kilometri dal centro abitato, un grande dispiegamento di uomini e mezzi. A contribuire alle ricerche, anche l'associazione Mareamico Agrigento che ha realizzato un video dall'alto con un drone, filmato che state vedendo, che sarebbe stato messo a disposizione dell'autorità inquirente. I tecnici dell'Arpa, invece, hanno già prelevato dei campioni dal corso d'acqua e, nei prossimi giorni, è atteso l'esito di questi controlli per verificare il grado di inquinamento raggiunto alla foce del Magazzolo. Gli sforzi delle Forze dell'Ordine si starebbero concentrando, in assenza di altre imprese, sui 5 olifici che insistono sulla vallata nei pressi del corso d'acqua.
Una situazione incresciosa che si ripete, puntualmente, quasi ogni anno, allor quando inizia la stagione della raccolta delle olive. Sulla vicenda a nulla sono valse le raccomandazioni del sindaco Carmelo Pace ai proprietari di frantoio, che in questo momento operano a pieno regime, mentre noti programmi tv come Striscia La Notizia e Le Iene sono intervenuti più volte ma a nulla, finora, sono valse le loro opere di sensibilizzazione sulla tematica. Proprio pochi giorni fa è stata Stefania Petix con il bassotto a tornare sui luoghi per sollecitare l'intervento dell'amministrazione comunale crispina. Il primo episodio della nuova stagione sarebbe avvenuto all'incirca lo scorso 15 ottobre. Poi per alcuni giorni non si è più notato nulla di strano, forse grazie alla precipitazioni piovane che avrebbero, per così dire, diluito il problema. Adesso gli sversamenti sarebbero ricominciati come prima. “Sarebbe necessario – scrive Mareamico Agrigento – che le Forze dell'Ordine effettuassero controlli accurati nei frantoi che insistono lungo o nei pressi del corso d'acqua ed appostamenti per controllare dove viene versato il contenuto delle cisterne, per stroncare definitivamente questa incivile abitudine”. Dati alla mano, infatti, l'acqua di vegetazione è 200 volte più inquinante rispetto ai reflui fognari.