detto 'u professuri. La polizia lo ha arrestato stanotte. Considerato uno dei fedelissimi del superboss latitante Matteo Messina Denaro, Sutera è accusato ancora una volta di associazione a delinquere di stampo mafioso. Il provvedimento, eseguito dagli investigatori dello Sco e della Squadra Mobile di Palermo ed Agrigento, è stato emesso dalla Dda di Palermo e giunge a termine di una complessa attività d'indagine, supportata da numerosi servizi tecnici, che secondo gli inquirenti ha consentito di individuare in Sutera il capo di Cosa Nostra agrigentina.
Più volte in carcere, e con diverse condanne sulle spalle, Sutera è accusato di avere continuato a gestire gli affari del mandamento mafioso con il controllo, in particolare, delle attività edili della provincia di Agrigento. Un uomo, Sutera, che è da molto tempo ritenuto ai vertici dell’associazione mafiosa della provincia anche in virtù dei personali rapporti, più volte documentati con i massimi esponenti di Cosa Nostra delle province di Palermo e Trapani. Ma è con Messina Denaro che 'u professuri è considerato legato da un’antica amicizia. Per gli investigatori Sutera ha intrattenuto con lui contatti documentati attraverso il sistema dei pizzini. Il provvedimento di fermo di stanotte è stato emesso perchè sarebbe venuto fuori il pericolo che il capomafia sambucese potesse fuggire.
Sutera fu coinvolto e condannato nell'operazione Nuova Cupola, quella che nel 2012 registrò il fermo di una cinquantina di soggetti accusati di aver rimesso in piedi la mafia agrigentina dopo gli arresti dei boss latitante Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina, con Leo Sutera che, sentenze alla mano, aveva preso la reggenza come capomafia della provincia di Agrigento, sostituendosi a Falsone, con molta influenza anche sul territorio di Sciacca. All'epoca u professuri era considerato il punto di snodo delle comunicazioni tra i boss delle province e la primula rossa Matteo Messina Denaro. Un "filtro" per arrivare al capo di Cosa nostra tanto che i Ros lo immortalarono in una foto mentre leggeva un pizzino. Sutera era libero da oltre un paio d'anni, nel 2016 gli venne sequestrato un patrimonio da 400 mila euro. Dal luglio del 2018 era un sorvegliato speciale perché considerato "socialmente pericoloso". Gli investigatori lo hanno arrestato nella sua casa dopo alcuni segnali di una probabile fuga, emersa da alcune intercettazioni.
Il curriculum di Leo Sutera viene considerato di specifico spessore criminale, più volte considerato “socialmente pericoloso", è stato per anni destinatario di provvedimenti di sorveglianza speciale in quanto ritenuto personaggio di assoluto rilievo nell'ambito di Cosa Nostra.