Giovanni Vaccaro, Giovanna Craparo e Maurizio Gaudio – ha assolto perché il fatto non sussiste l’Ing. Giuseppe Di Giovanna e gli Architetti e Funzionari Comunali Giuseppe Bivona e Accursia Russo, accusati di reati urbanistici ed abuso d’ufficio. Nello stesso tempo la Corte ha revocato l’ordine di demolizione della casa in costruzione, per la quale era stata messa in dubbio la legittimità della concessione, regolarmente rilasciata dal Comune, con la compatibilità paesaggistica della Soprintendenza. A suo tempo, la Procura di Sciacca aveva chiesto ed ottenuto il sequestro dell’immobile in costruzione nella Contrada Perriera e poi richiesto il rinvio a giudizio per i reati di cui sopra. Davanti al GUP Dr Cucinella era stato chiesto ed ottenuto il rito abbreviato; davanti al GUP Genna era stata disposta una perizia d’ufficio. Dopo la discussione, il terzo GUP, il Dr Davico, aveva condannato gli imputati alla pena di mesi dieci di reclusione e alla interdizione dai pubblici uffici, subordinando la sospensione della pena per il Di Giovanna alla demolizione della struttura realizzata. Impugnata la sentenza e fissate le udienze davanti alla Prima Sezione della Corte, il Procuratore Generale Dr Fulantelli aveva chiesto la conferma della condanna per l’abuso d’ufficio, con riduzione della pena a mesi nove; mentre per il reato urbanistico aveva chiesto di non doversi procedere per sopravvenuta prescrizione. I difensori, invece, insistendo nei motivi, anche in sede di discussione hanno sostenuto la totale insussistenza dei fatti reati rubricati. La Corte, accogliendo in pieno le tesi difensive, supportate da relazioni tecniche dell’Ing. Pippo Oliveri e del Prof. Pippo Gangemi, in riforma della sentenza del Gup di Sciacca, ha assolto gli appellanti perché i fatti non sussistono, revocando l’ordine di demolizione.