Due notti fa c'erano state le prime avvisaglie di una condizione che, stanotte, è ulteriormente peggiorata. E sono state due vere e proprie bombe d'acqua quelle che hanno fatto riemergere la vulnerabilità di un territorio che continua a pagare un prezzo elevatissimo al maltempo. La forte pioggia della notte scorsa ha causato nuovi pesanti danni, a partire dall'ennesimo e dannoso straripamento del torrente Cansalamone. Ne sono scaturiti numerosi allagamenti delle residenze situate ai piani bassi e dei negozi. Conseguenze meno gravi, per fortuna, quelle subite dalle attività commerciali che già due anni fa, in occasione dell'alluvione del 25 novembre 2016, erano state colpite dalla piena. Un torrente, il Cansalamone, sul quale si continuano ad aspettare gli interventi di pulizia degli argini. Interventi già finanziati di cui la Protezione civile ha annunciato l'inizio che, però, non si è ancora visto. A dimostrazione che gli eventi atmosferici sono incompatibili con la burocrazia. Stamattina per un po' è rimasta chiusa al traffico la statale 115, su un tratto specifico attiguo con il torrente esondato. Cessato il pericolo, l'Anas ha riaperto l'arteria. Ma sono state numerose le autovetture e gli altri mezzi parcheggiati sulle strade attigue al torrente che, galleggiando sull'acqua, si sono schiantati a diversi metri di distanza. Per fortuna, al momento, non ci sono stati danni alle persone. Preoccupante la piena dei torrenti San Marco e Foce di Mezzo alla Foggia. La furia dell'acqua ha provocato ulteriori frane e smottamenti su tutto il territorio comunale. Il fango è tornato ad invadere la via Lido. Già ieri però gli operai avevano ripulito l'arteria, pur considerando necessario continuare a tenerla interdetta al traffico. Fango che però nel frattempo aveva buttato giù un muretto di cinta di una delle case sottostanti. Franato un muretto anche in via Mori. Franata ancora una volta la via Giovanni XXIII. Apparentemente è una piccola apertura, ma la parte sottostante rivela una condizione di pericolosità estrema. Solo per caso non ci sono stati incidenti, visto che fino a pochi minuti prima che l'arteria venisse chiusa erano transitate delle vetture. Frane anche in diverse altre strade urbane, chiuse al traffico a causa della pericolosità di alcuni vecchi edifici, è il caso che riguarda la via Fratelli Argento, tra la ex stazione ferroviaria e la marina. E in più già da ieri una mezza dozzina di famiglie residenti in via del Pellegrinaggio, zona rurale ai piedi del monte San Calogero, sono isolate a causa della non percorribilità della strada, anche se stamattina erano in corso interventi per il ripristino urgente di questa arteria, che comunque è sempre stata tra quelle più a rischio. Si è allargato il cedimento in viale Siena, alla Seniazza, su una zona già interessata da una situazione tra le più critiche. A Muciare la furia dell'acqua ha completamente fatto sparire l'ultimo tratto che consentiva l'accesso alla ex colonia marina. Un'area completamente isolata. Attività produttive in difficoltà, e anche dalla località di campagna di Grattavoli giungono notizie di una strada diventata impercorribile. Il sindaco di Sciacca Francesca Valenti stamattina ha invitato la popolazione a non uscire di casa, posto che le previsioni annunciavano un'altra pesante perturbazione. Il primo cittadino ha poi ordinato la chiusura del cimitero comunale, nel timore che le visite in programma oggi, 2 novembre, per la commemorazione dei defunti, potessero comportare ulteriori rischi per la pubblica incolumità. Chiuse anche le scuole, anche se oggi, con il ponte di Ognissanti, gli studenti erano già rimasti a casa. Solo l'ITC don Michele Arena era rimasto aperto.