al processo scaturito dall'operazione antimafia denominata “Montagna”, messa a segno lo scorso 22 gennaio dai Carabinieri e che ha disarticolato le nuove cosche mafiose della provincia di Agrigento. Tra le richieste di costituzione di parte civile, c'è quella di Rosalba Di Piazza, candidata a sindaco del Comune di San Biagio Platani alle amministrative del 2014, sconfitta da Santo Sabella che figura nella lista degli imputati e che si trova in carcere da quasi un anno con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, l'ex sindaco di San Biagio Platani avrebbe stretto accordi politici ed elettorali con il boss del paese Giuseppe Nugara che gli avrebbe garantito voti in cambio di posti di lavoro e appalti per persone a lui vicine. Santo Sabella, qualche mese prima dell'arresto nell'ambito dell'operazione “Montagna”, era stato condannato per diffamazione per avere pesantemente offeso su Facebook la candidata a sindaco rivale, sia pur non nominandola espressamente ma con riferimenti ritenuti inequivocabili. Hanno chiesto di costituirsi parte civile anche l'associazione “Libero futuro” di Agrigento, l'associazione nazionale testimoni di giustizia presieduta da Ignazio Cutrò, la Cgil, Sicindustria e le associazioni “Pio La Torre” e “Caponnetto”. I difensori degli imputati hanno chiesto ed ottenuto dal Gup di Palermo un termine per visionare le richieste. Tra gli imputati ci sono anche i saccensi Salvatore Di Gangi, 74 anni, e Domenico Maniscalco, 53 anni.