nella porzione rocciosa che si affaccia su contrada Isabella, ha costretto ieri sera le autorità a sgomberare alcune delle numerose residenze che si trovano in quella zona. Il distaccamento di alcuni massi del fronte roccioso non ha creato danni né alle persone né alle cose, ma naturalmente ha generato molta preoccupazione. Tuttavia si è reso necessario ugualmente chiudere al transito una stradella, così come si è dovuto liberare le case ed effettuare degli interventi urgenti di messa in sicurezza attraverso la collocazione di recinzioni di emergenza. La situazione più critica si è venuta a creare in particolare in via Tacci, una delle tante arterie laterali che culminano con l'area di San Calogero. Le verifiche non sono finite. Sul luogo del cedimento ieri a lungo ci sono stati controlli da parte dei Vigili del fuoco e degli uomini del corpo forestale dello Stato. Situazione oggetto di controlli anche da protezione civile, polizia municipale, polizia di stato e carabinieri.
La zona è quella interessata da un importante polmone verde. Per questo tipo di accertamenti sono intervenuti i vigli del fuoco del nucleo Speleo Alpino Fluviale. Alcuni di loro si sono imbracati per controllare la situazione il più da vicino possibile.
È una situazione che al momento impedisce di potere assumere decisioni definitive anche rispetto alla necessità delle famiglie al momento sgomberate di potere tornare all'interno delle loro abitazioni. Un'emergenza che, dunque, al momento non è ancora cessata, anche se la zona critica sembra essere stata individuata e accertata.