del Tribunale di Sciacca le persone arrestate nelle scorse ore con l’accusa di essere fiancheggiatori del boss di Sambuca Leo Sutera. Hanno fatto così scena muta Giuseppe Tabone di 53 anni, Vito Vaccaro di 57 e Maria Salvato di 45, tutti compaesani del “professore”. La Direzione Investigativa Antimafia li considera colpevoli del reato di favoreggiamento aggravato per fatti riconducibili tra il 2016 e 2017. Ad incastrare i tre presunti fiancheggiatori del boss Leo Sutera sono state le indagini della Mobile di Agrigento e le dichiarazioni del menfitano Vito Bucceri, coinvolto nell’operazione Opuntia e da tempo collaboratore di giustizia. Bucceri ha raccontato i magistrati di conoscere persone persone a vicine a Sutera, facendo scattare approfonditi controlli che hanno portato anche all’arresto di Maria Salvato, Vito Vaccaro e Giuseppe Tabone, tutti di Sambuca di Sicilia. Maria Salvato gestisce un negozio di fiori e sarebbe risultata avere numerosi contatti con Sutera e in possesso di notizie, anche riservate, supportandolo nella comunicazione, negli spostamenti. Vito Vaccaro sarebbe stato l’autista di Sutera. Secondo gli investigatori sarebbe sarebbe stato, in tutto e per tutto, al servizio del boss. Giuseppe Tabone è invece un imprenditore, titolare di una ditta che, si occupa di lavori di terra con eventuali opere connesse in muratura e cemento armato. Per mesi è stato monitorato dagli uomini della Mobile, ed è stato possibile appurare un particolare legame che lo unisce a Sutera.