E' in tale contesto che i militari del circomare hanno denunciato i titolari di una ditta di Sciacca per frode in commercio e sequestrato 4 tonnellate di prodotti ittici.
L'ispezione nella sede della ditta ha portato innanzitutto alla scoperta di un locale esterno ed adicente alla struttura ufficiale, ma non censito tra le pertinenze dell'impresa. Secondo quanto accertato dai militari specializzati in servizio presso i comandi di Sciacca e Porto Empedocle, il locale veniva utilizzato come laboratorio occulto, in quanto non rientranterd nelle planimetrie del piano sulla sicurezza alimentare. All'interno del deposito, i dipendenti della ditta erano intenti nell'attività di frazionamento, cernita e riconfezionamento di prodotti ittici, provenienti da diversi lotti, al fine di creare le confezioni da 1 kg del cosiddetto “misto mare” ed accumularlo in attesa di commercializzarlo in maniera illecita. Al termine dell'operazione, i militari del Circomare di Sciacca, assieme ai colleghi di Porto Empedocle, hanno proceduto al sequestro del deposito, dei furgoni isotermici utilizzati dalla ditta saccense e di 4 tonnellate di prodotti ittici non commerciabili. Secondo quanto accertato, inoltre, veniva falsificava l'etichetta dei prodotti utilizzando il marchio di una ditta di Anzio. I militari di Sciacca hanno provveduto ad eseguire i riscontri grazie alla collaborazione dei colleghi laziali, verificando come sia le etichette che i marchi erano stati contraffatti per potere immettere illegalmente i prodotti in commercio.
L'operazione denominata “Confine illegale” ha riguardato anche una ditta nella zona di Porto Empedocle alla quale sono state sequestrate 2 tonnellate di prodotti ittici perchè non è stata in grado di fornire la tracciabilità degli stessi. Sempre la Capitaneria di Porto Empedocle ha sequestrato alcuni furgoni isotermici contenenti materiale in cattivo stato di conservazione, scaduto e in assenza di tracciabilità.
Complessivamente, dunque, sono state sequestrate 6 tonnellate di prodotti ittici nell'ambito della capillare attività di controllo effettuata in provincia di Agrigento dalla Capitaneria di Porto guidata dal comandante Gennaro Fusco, su disposizione del ministro per le politiche alimentari che ha chiesto la massima attenzione in un periodo di grande commercializzazione di pesce a tutela dei consumatori, ma anche dei tanti operatori onesti che rispettano le norme sulla tracciabhilità e sicurezza dei prodotti ittici.