il fisioterapista trentenne conosciuto e apprezzato da tutti in paese, che amava le moto e la pesca e che ha trovato tragicamente la morte alla vigilia di Capodanno lungo la strada provinciale 70, a Sambuca di Sicilia. Alessio era in sella alla sua moto Ducati quando è caduto sbattendo il capo: è morto nonostante il casco; si trovava su quella strada con un altro motociclista che era poco distante. Nessun altro mezzo coinvolto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Sambuca di Sicilia. Quando il giovane siculianese è arrivato con un’ambulanza del 118 all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca non c’era più nulla da fare.
In una chiesa Madre gremita, i funerali sono stati celebrati da don Aldo Sciabbarrasi che è stato, fino a poco tempo fa, parroco a Siculiana e che conosceva bene il giovane fisioterapista che ha ricordato come “un bravo ragazzo e un serio professionista riservato, altruista ed apprezzato da tutti, un giusto che muore prematuramente, che lascia un grande vuoto nella famiglia e in tutta la comunità”. Tanta la commozione e le lacrime di parenti, amici, colleghi, centauri che condividevano con Alessio la passione per le moto. Alla fine della messa il feretro è stato salutato da un rombo di motori e poi accompagnato in corteo fino al cimitero. Le donazioni per il funerale, come deciso dai familiari, andranno in beneficenza all’Anvolt, associazione nazionale per la lotta contro i tumori.
“Quando qualcuno muore si dice sempre che era bravo, ma Alessio bravo lo era davvero”, ha detto don Aldo Sciabbarrasi secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola. “Giocando con la propria vita – ha aggiunto facendo riferimento alla passione per le moto – a volte si rischia di perderla. Certo, l’altro hobby di Alessio, quello della pesca, magari era più sicuro. Quelle delle moto un po’ di meno, ma lui lo sapeva. E se oggi siamo qui a piangere la sua morte – ha aggiunto il parroco – magari ci starà ricordando di saper dare alla vita la qualità più alta e nello stesso tempo ci sta ricordando che dobbiamo farlo con prudenza, che dobbiamo essere un po’ più attenti. Che magari chi ha responsabilità sulla manutenzione e la sicurezza delle strade – ha proseguito il prete – sappia essere più attento, perché anche nelle condizioni più avverse comunque la vita sia tutelata. Al di là di quello che è avvenuto, proviamo a vedere per Alessio, che ha vissuto intensamente la sua vita, un progetto più grande che noi non conosciamo”.
Toccanti le parole pronunciate in chiesa dalla sorella Roberta Airò: “Se c’è un progetto più grande che Dio ha riservato per te noi lo accettiamo anche se fa male. Ci aiuterai a ridare senso alla vita e ad imparare a sorriderne nuovamente, piano piano”. Il sindaco Leonardo Lauricella ha proclamato ieri il lutto cittadino: “L’amministrazione comunale è vicina alla famiglia Airò per la tragica scomparsa del giovane Alessio”.