Si tratta dei due coniugi riberesi arrestati nello scorso mese di settembre dai Carabinieri per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nell'ambito di una operazione che ha portato al sequestro di una maxi piantagione di marijuna, scoperta dai Militari dell'Arma a Ribera. Il sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca, Michele Marrone, aveva chiesto il giudizio immediato per entrambi, per l'uomo che si trova in carcere, e per la moglie che è invece ai domiciliari. Quella messa a segno nei mesi scorsi in contrada Scirinda è stata una tra le più importanti operazioni antidroga eseguite dai Carabinieri. E' in quella contrada, camuffata tra ulivi e fichi d'india, che i Militari dell'Arma scoprirono una maxi piantagione di droga. In azione i Carabinieri della Compagnia di Sciacca e della Tenenza di Ribera che, con l'ausilio di un elicottero dell'Arma, dopo avere fatto irruzione all'interno dell'appezzamento di terreno, in un vallone tra rocce e fitta vegetazione, scovarono la marijuana e sorpreso sul posto la coppia di agricoltori. Addentrandosi all'interno della campagna, le forze dell'ordine scoprirono una mega serra, dotata di impianto di ventilazione ed illuminazione, all'interno della quale erano presenti oltre 150 piante di canapa indiana, alte quasi 3 metri, in perfetto stato vegetativo, quasi tutte fiorite e pronte per il raccolto. Poco più distante, i Militari individuarono poi una seconda serra, dedicata, invece, all'essiccazione delle piante, al cui interno vi erano altri 40 chili di marijuana. Una operazione culminata dunque con il sequestro di quasi una tonnellata di sostanza stupefacente che, una volta venduta, avrebbe fruttato una somma pari ad alcune centinaia di migliaia di euro, e con l'arresto dei due coniugi.