Calogero John Luppino, Salvatore Giorgi e Francesco Catalanotto, accusati di aver sostenuto la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro e quelle di altri detenuti attraverso i soldi, ritenuti illegali, ricavati da sale scommesse, giochi online e dall'imposizione di macchinette, con ritorsioni e minacce. L’operazione, denominata "Mafiabet", ha permesso il sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro, oltre a lingotti d'oro, rolex e 400 mila euro in contanti rinvenuti dentro una cassaforte. Al centro dell'inchiesta, tra gli indagati, anche il deputato regionale forzista Stefano Pellegrino, accusato di corruzione elettorale. Intercettazioni alla mano, uno degli arrestati, ossia Catalanotto, nel 2016, nei pressi di un casolare rurale di Campobello di Mazara avrebbe detto "Matteo, susiti". L’immobile, invece, era di proprietà di Calogero Luppino.
Per gli inquirenti, Catalanotto si riferiva a Messina Denaro, ma il blitz delle forze dell'ordine non portò a nulla. Le indagini di "Mafiabet" partirono in quel momento. Un latitante temuto, amato, ma anche deriso. Nelle conversazioni registrate, gli arrestati dicono: “Fino a quando non prendono a ‘questo’ siamo tutti consumati, perché ti legano tutti a questo deficiente”. L’altro risponde: “Finché non prendono questo cane di macogna, in questo territorio faranno terra bruciata”. Eppure Catalanotto è considerato vicinissimo al latitante per via della sua stretta amicizia con Rosario Allegra, cognato del boss. Luppino, Giorgi e Catalanotto avrebbero sostenuto pure l'elezione del deputato Pellegrino attraverso borse di spesa e 50 euro da spartire ai potenziali votanti. Il politico sarebbe stato consapevole dell’accordo, ma non della caratura mafiosa dei tre. Per i pm, il reato di compravendita di voti è comprovato da alcune intercettazioni del marzo 2018 e Luppino assicurava: “tutti Pellegrino hanno votato”. Tra gli indagati anche soggetti di Castelvetrano, Salaparuta, Mazara, tra cui consiglieri comunali ed ex assessori, a certificare ulteriormente, stando alle indagini, le infiltrazioni criminali nella cosa pubblica.