Sono indagate 6 persone: l'ex sindaco di San Biagio Platani Santo Sabella, Domenico Lombardo, Salvatore Montalbano e Antonio Scorsone di Favara, Calogero Principato di Agrigento e Giuseppe Scavetto di Casteltermini. Alla prima udienza, non si è presentato in Aula Sabella, che ha preferito restare in carcere. Presenti, ovviamente, i suoi legali difensori. Il dibattimento si è aperto davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato. L'ex sindaco di San Biagio Platani si era dimesso dopo l'arresto, scattato il 22 gennaio dell’anno scorso nell'ambito dell'operazione antimafia "Montagna". Sabella è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa perché avrebbe stretto un accordo elettorale col capomafia del paese, Giuseppe Nugara che, in cambio di piccoli appalti e posti di lavoro per uomini a lui vicini, gli avrebbe garantito sostegno elettorale. Secondo gli inquirenti, ad essere macchiata sarebbe stata persino l'organizzazione dei famosi Archi di Pasqua con una serie di favoritismi che avrebbero aiutato imprese vicine ai boss locali. Il pubblico ministero Alessia Sinatra e i difensori hanno illustrato i rispettivi mezzi di prova, ossia le liste dei testimoni e i documenti da produrre al fascicolo. I primi teste ad essere sentiti saranno gli ufficiali dei Carabinieri che hanno coordinato, a suo tempo, le indagini. Al termine della seduta, il presidente ha fissato la prossima udienza per giorno 4 aprile quando inizieranno le deposizioni dei primi testimoni. Il troncone abbreviato del processo "Montagna", invece, era già cominciato nelle settimane scorse. Alla sbarra 54 soggetti per i quali i pm, al termine della requisitoria, hanno chiesto condanne per oltre sei secoli di carcere. L’inchiesta, nel suo complesso, avrebbe disarticolato le nuove cosche della provincia di Agrigento e fatto luce su un traffico di droga gestito dal clan.