del latitante Matteo Messina Denaro, avrebbe operato una super loggia segreta, che avrebbe avuto l'intento di orientare le scelte politiche del Comune e della Regione Siciliana. Questo è quanto ritengono di aver scoperto i Carabinieri del comando di Trapani che hanno arrestato 27 persone, mentre altre 10 sono state iscritte nel registro degli indagati. A capo del gruppo ci sarebbe stato l’ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto; dell’associazione segreta avrebbe fatto parte anche l’ultimo sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, finito ai domiciliari. Stessa misura cautelare per l’ex deputato di Forza Italia ed ex Presidente dell'ARS Francesco Cascio, accusato di aver favorito la superloggia: avrebbe rivelato, infatti, l'esistenza dell'inchiesta e delle intercettazioni dopo averlo saputo dall'allora segretario del ministro dell'Interno Angelino Alfano, Giovannantonio Macchiarola, indagato per rivelazione di notizie riservate. Un vero e proprio terremoto politico a tutti i livelli. Del gruppo di potere avrebbero fatto parte politici, professionisti di rilievo e massoni. In carcere sono finiti anche tre poliziotti, Salvatore Passannante, Salvatore Virgilio e Salvatore Giacobbe.
Un avviso di garanzia è stato notificato, inoltre, all'attuale assessore regionale all'istruzione Roberto Lagalla: stando alle accuse avrebbe avuto un ruolo nella concessione di una borsa di studio alla figlia di uno dei professionisti arrestati. I reati contestati, a vario titolo, sono: corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere segreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo, è stata denominata "Artemisia". Il presunto capo della superloggia, Giovanni Lo Sciuto, nel 1998 era stato accusato di essere uno dei finanziatori della latitanza del boss Messina Denaro e di avere una società in comune con la sorella e il cognato del latitante, ma il caso poi venne archiviato. Il gruppo avrebbe controllato nomine, fatto segnalazioni e raccomandazioni, avrebbe imposto quattro assessori massoni nella giunta di Felice Errante. Gli inquirenti parlano di “controllo generalizzato e penetrante delle scelte politiche e amministrative”. Non solo al Comune, ma anche al parco archeologico di Selinunte, all'Inps di Trapani e persino alla Regione. Lo Sciuto avrebbe controllato pure finanziamenti regionali e soprattutto un fiume di pensioni di invalidità. Sono stati perquisiti, inoltre, quelli che gli inquirenti ritengono essere i locali della loggia, in via Parini a Castelvetrano. Erano state proprio le presunte infiltrazioni massoniche e mafiose a condurre il Ministero degli Interni, lo scorso anno, a scioglire il Comune, affidarlo a dei Commissari prefettizi ed a rinviare le elezioni a data da destinarsi.