ma anche in altre zone della città. E’ la conseguenza, per nulla giustificabile, della nuova emergenza rifiuti a Sciacca che, in realtà, riguarda essenzialmente la frazione dell’umido ed è legata alla chiusura sia della discarica di contrada Saraceno Salinella, sia del centro di compostaggio di contrada Santa Maria. Succede anche questo nei giorni, nuovamente critici sul fronte rifiuti con i soliti incivili che abbandonano la spazzatura generando soprattutto nelle zone periferiche vere e proprie discariche abusive.
Intanto, dopo che è saltato il ritiro dell’umido in occasione del primo maggio, ma così era stato anche per sabato 27 aprile a Sciacca e la situazione non va meglio anche negli altri comuni, tutti gli sforzi si stanno concentrando nel cercare di riaprire le due strutture saccensi dove viene conferito e smaltito l’umido. Il rischio, altrimenti, è che salti anche il turno di ritiro di sabato, generando gravi problemi igienico sanitari.
L’unica via d’uscita è la riapertura della discarica e del centro di compostaggio, nonostante i limiti di capienza siano stati superati. Una autorizzazione in deroga che consenta l’utilizzo delle due strutture è stata sollecitata al sindaco di Sciacca dai colleghi degli altri comuni. Provvedimento che il sindaco Francesca Valenti e l’assessore Carmelo Brunetto hanno posto questa mattina a Palermo all’attenzione dell’assessore regionale alle energie e rifiuti Alberto Pierobon e per il quale si attendono notizie.
Peraltro, la soluzione sarebbe solo temporanea. Pur con una deroga alla capienza massima della discarica di Sciacca , si rinvierebbe il problema solo di qualche mese. L’emergenza spazzatura in piena estate è una ipotesi per nulla peregrina.