Un operaio di 65 anni, Giulio Albanese, ex pentito di mafia, fuori dal programma di protezione dal 2016, ha perso la vita nello stabilimento dell'Italkali a Porto Empedocle, dove era impiegato, nella zona dove le navi vengono caricate di salgemma.
Albanese è stato colpito alla cassa toracica ed è morto sul colpo, alle 3.30 di notte. E' rimasto letteralmente schiacciato da uno dei nastri che trasportano il sale della miniera dai container alle navi, situati nello scalo portuale di Porto Empedocle, all'altezza del molo di Levante.
Pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente, ma saranno le indagini dei Carabinieri a chiarire ogni aspetto dell’accaduto. Sul posto, oltre all’ambulanza del 118, intervenuto il magistrato di turno ed anche il personale della Capitaneria di porto. Ad estrarre il cadavere è stata, invece, una squadra dei Vigili del Fuoco.
Ma per Giulio Albanese - conosciuto negli anni Novanta per il suo coinvolgimento in vicende di mafia, come "panza chiatta"- non c'è stato nulla da fare. E proprio per i suoi precedenti i Carabinieri stanno effettuando accertamenti mirati, anche se la pista dell’incidente al momento sembrerebbe quella più attendibile.
Giornata funesta, ieri in Sicilia. Sono tre, infatti, gli incidenti sul lavoro registrati nell’Isola nell’arco di poche ore. Oltre a Giulio Albanese di Porto Empedocle, hanno perso la vita un antennista 51enne di Marsala, precipitato nel vuoto mentre stava montando un'antenna, ed il giovane Angelo Carbone, di 21 anni di Scicli, morto mentre arava un terreno, poiché pare che la sua gamba si fosse incastrata nella fresa.