per potersi lavare e assecondare le proprie esigenze igienico – sanitarie. E' questo il grave disagio che stanno vivendo i pazienti ricoverati all'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca dove pare che un problema alla caldaia impedisca la regolare fornitura di acqua calda. Ma la cosa ancor più grave è che tale situazione si trascina da una settimana. C'è chi ha provato a chiedere quali siano le ragioni di tale disservizio. Ha così scoperto che alla base della mancata erogazione di acqua calda ci sarebbe un problema all'impianto che alimenta tutta la struttura. Di conseguenza, il disagio riguarda tutti i reparti e tutti i pazienti e si acuisce, in modo particolare, nelle unità operative di pediatria, per la giovanissima età dei piccoli pazienti, e ginecologia, per le necessità delle partorienti e dei neonati. Ed allora scatta l'arte di arrangiarsi, e i familiari muniti di bidoni e altri contenitori provvedono a portare da casa l'acqua calda. Non è la prima volta che succede. Tale problematica si è verificata diverse volte anche in passato, e anche in quelle occasioni scattavano puntualmente le lamentele dei pazienti e dei loro familiari per una situazione di oggettiva difficoltà. Ci si chiede come mai il problema che impedisce alla caldaia di funzionare non sia stato ancora risolto, visto che è gia' trascorsa una settimana, e si sollecita in ogni caso un tempestivo intervento di ripristino dell'impianto. Una ulteriore tegola che si abbatte dunque sul Giovanni Paolo II, che complica la vita di chi purtroppo, per problemi di salute, è costretto a ricoverarsi. Come se non bastassero gli altri disagi già presenti in ospedale, a cominciare dalla emergenza zanzare che è tornata recentemente a manifestarsi in tutta la sua gravità e che si sta cercando di tamponare con la disinfestazione, in attesa dell'intervento di ristrutturazione dell'edificio attraverso il quale la direzione generale dell'Asp conta di risolvere il problema in modo definitivo.