uno dei suoi principali imputati. E' morto, infatti, Rosario Allegra, cognato del boss Matteo Messina Denaro. Era al 41 bis, dopo l’arresto per associazione mafiosa in seguito, appunto, all’operazione “Anno Zero”, nell’aprile 2018. Nell’udienza dello scorso 28 maggio, udienza in cui il Pm ha chiesto oltre 170 anni di carcere per i 14 imputati che avevano scelto il rito abbreviato, era arrivata in aula la notizia che Allegra era ricoverato all'Ospedale di Terni. Durante la reclusione nel carcere umbro, avrebbe avuto un aneurisma cerebrale. Allegra era sposato con Giovanna Messina Denaro, sorella del latitante, ed aveva due figli. A prescindere dal processo "Annozero", gli inquirenti sono sempre stati convinti che fosse in contatto con il cognato latitante, in un qualche modo, evidentemente mai scoperto. Il suo ruolo, secondo gli investigatori, non sarebbe stato di secondo piano, anche se non ha mai voluto collaborare con la giustizia. A lui e all’altro cognato, Gaspare Como, il capomafia avrebbe dato le chiavi della direzione del mandamento di Castelvetrano.
Pure Como, infatti, è uno degli imputati nel processo "Annozero". Un destino comune quello di entrambi, finiti in manette insieme per la seconda volta. La prima era avvenuta nel 1998 con l'operazione "Terra bruciata". Per la magistratura, i due avrebbero sempre aiutato il boss nella sua latitanza. Allegra è stato anche presidente regionale del Cna ed ex assessore all’agricoltura e all’artigianato al Comune di Castelvetrano. Il suo nome è rientrato pure nelle pieghe dell'operazione "Eden 2", relativamente ad un presunto giro di compravendite di voti in campagna elettorale. Molto attivo in campo commerciale, nel settore abbigliamento e outlet, con uno dei suoi negozi che nel 2014 aveva subito addirittura un furto per circa 30 mila euro. Strano come possa essere stato possibile rubare con questa facilità al cognato di Matteo Messina Denaro. Senza contare che dalla nota famiglia mafiosa non emerse, a quanto pare, alcun tentativo di recupero della refurtiva. La morte di Allegra lascia sul tavolo degli inquirenti numerosi enigmi, prima fra tutti quello che vede il boss ancora latitante, nonostante un mandamento da tempo falcidiato dagli arresti.