"Opuntia", nella sezione che si è svolta con rito abbreviato presso il tribunale di Palermo. Gli imputati, sentenza alla mano, sono stati tutti assolti, tranne il collaboratore di giustizia di Menfi Vito Bucceri che, con le sue deposizioni, aveva dato un impulso determinante a questa e ad altre indagini. Tramite l'operazione "Opuntia", eseguita in due blitz, nel 2016 e nel 2018, le forze dell'ordine erano sicure di aver disarticolato le famiglie mafiose di Menfi e di Santa Margherita di Belice. Assolti, invece, il saccense Domenico Friscia, il medico di Menfi Pellegrino Scirica ed i fratelli Giuseppe e Cosimo Alesi.
Condannato, come detto, il pentito Vito Bucceri, a 2 anni e 8 mesi, in virtù dello sconto di pena previsto per chi collabora con la giustizia. Condannato anche Vito Riggio a due anni e 6 mesi, condannato però per favoreggiamento aggravato e non per associazione mafiosa, e dunque già scarcerato. Il quadro accusatorio dell'inchiesta, quindi, non ha retto. Il pubblico ministero Alessia Sinatra aveva chiesto per gli imputati circa mezzo secolo di carcere in totale. La pena più alta era stata chiesta per Friscia, 12 anni, 10 anni e 8 mesi per Scirica, 10 per Riggio, 8 per Giuseppe Alesi, 6 per il fratello Cosimo e 2 per Bucceri. Il nome di Scirica, tra l'altro, era emerso anche dalle carte giudiziarie inerenti l'ultimo arresto di Leo Sutera, ritenuto il capomafia di Sambuca di Sicilia e della provincia di Agrigento.
Archiviato il rito abbreviato, resta in itinere, presso il tribunale di Sciacca, ancora il rito ordinario relativo al processo "Opuntia", con altri due imputati in attesa di giudizio.