È uno scenario che, se confermato, sarebbe inquietante, quello che viene fuori dagli accertamenti culminati nei giorni scorsi con il sequestro, a Porto Palo, di ciò che le autorità hanno considerato un porto turistico illegale che ospitava un centinaio di piccole imbarcazioni da diporto.
Il pizzo dell'ormeggio sarebbe dunque alla base del provvedimento autorizzato dalla magistratura di Sciacca. Lo rivelano alcuni verbali della Polizia giudiziaria pubblicati dal sito Tp24.it.
Nel dettaglio: una nota della Guardia costiera del 22 maggio scorso rivela che ci sarebbero stati elementi definiti “obiettivi” in ordine alla gestione senza titolo dell’attività di ormeggio e di assistenza all’ormeggio da parte di soggetti da identificare, per finalità di lucro”.
Verbale, quello pubblicato dal sito, che è stato utilizzato dal Gip del Tribunale di Sciacca Alberto Davico per disporre il sequestro del porto di Porto Palo da parte della Guardia costiera per occupazione di spazi riconducibili al demanio marittimo e di attività illecita riguardante due banchine destinate ad uso pubblico, libero e gratuito.
Il denaro da parte dei presunti ormeggiatori abusivi sarebbe stato chiesto ai diportisti attraverso modalità definite informali. Non se ne sa di più. Si sa, però, che secondo la polizia giudiziaria, i proprietari dei singoli natanti non avrebbero dovuto avere dubbi sul fatto che quegli ormeggiatori non avevano alcun diritto di svolgere quell'attività. Ma i proprietari delle barche al momento hanno negato di aver pagato mai qualcosa o qualcuno. Anzi, alcuni di loro hanno scritto una lettera in cui, comprendendo le ragioni della capitaneria di porto, spiegano che quella da loro trovata sarebbe stata una situazione consolidata da decenni, su di un'area priva di espliciti divieti e avvisi che regolamentassero gli ormeggi.
Proprietari di barche che vorrebbero risolvere la questione senza addebiti diretti. Al momento le ipotesi di reato sul tappeto, che hanno condotto al provvedimento di sequestro, sono quelle di occupazione abusiva e invasione arbitraria ai fini dell'occupazione del demanio marittimo. Diportisti che vogliono mettersi in regola, e che tengono a precisare di essere in assoluta buona fede e di essere quasi tutti proprietari di piccoli natanti e li utilizziamo, solamente nel periodo estivo, durante i giorni di ferie, per portare la famiglia e i bambini al mare”.