consiglieri comunali, parenti di consiglieri comunali e tre donne. Tra i 19 indagati a seguito delle perquisizioni antimafia di ieri a Castelvetrano, Partanna, Mazara del Vallo e Campobello di Mazara c'è di tutto. Questi tutti i nomi. Giovanni Agate, Antonino Amaro e Raffaele Arimondi di Castelvetrano, Giovanni Asaro e Luca Burzotta di Mazara del Vallo, Antonino Cognata di Campobello di Mazara, Adriana D’Incerto e Leonarda Furnari di Castelvetrano, Vito Gaiazzo di Mazara del Vallo, Leonardo Giglio di Vita, Vincenzo Indelicato di Castelvetrano, Antonino Ingoglia di Trapani, Katia Lombardo, Mario Mangiaracina e Pietro Messina di Castelvetrano, Andrea Moceri di Campobello di Mazara, Onofrio Napoli di Partanna, Antonino Piazza di Mazara del Vallo ed Errico Risalvato di Castelvetrano. Neanche il tempo di insediarsi e le inchieste antimafia sfiorano il consiglio comunale di Mazara del Vallo.
Ci sono, infatti, due consiglieri comunali che hanno parenti coinvolti in queste indagini legate alla latitanza di Matteo Messina Denaro. Vito Gaiazzo è padre del consigliere comunale della Lega Nord, Antonino. Luca Burzotta è suocero della consigliera comunale Valentina Grillo (che nella scorsa consiliatura, tra l'altro, aveva già preso il posto di un altro Burzotta, Andrea, anche lui indagato). Diversi i volti già noti alle forze dell'ordine. Giovanni Agate di Castelvetrano, alla fine degli anni Novanta, patteggiò una condanna in un processo a coloro che erano accusati di smistare i pizzini del padrino latitante. Raffaele Arimondi, pure lui di Castelvetrano, in passato è stato indagato con l'accusa di essere prestanome del capomafia; Antonino Ingoglia è fratello di una vittima della guerra di mafia di Partanna; Errico Risalvato è un ex consigliere comunale di Castelvetrano e sarebbe amico di famiglia dei Messina Denaro; Andrea Moceri è un imprenditore olivicolo a cui è stato confiscato in passato un maxi patrim0nio. Poi anche volti nuovi, giovani e femminili: Adriana D'Incerto, Leonarda Furnari e Katia Lombardo, che non superano i 40 anni.
Nei prossimi giorni, se ne saprà di più in merito alle risultanze delle perquisizioni di abitazioni, ruderi di campagna, magazzini e quartieri, alla ricerca di tracce recenti o passate del passaggio del latitante castelvetranese. Al centro del blitz di ieri anche numerose aree di campagna del Belice.