non solo, facevano saltare in aria col tritolo il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina in quella che è conosciuta da tutti come la strage di via D'Amelio, avvenuta appena 57 giorni dopo la strage di Capaci. In questi 27 anni, sono stati consumati ben 4 processi senza mai giungere ad una verità conclamata, il tutto farcito da depistaggi clamorosi, nuove indagini, presunti mandanti occulti ed i casi, mai risolti, relativi alla scomparsa dalla scena del crimine dell'Agenda Rossa del magistrato e della presunta Trattativa Stato – mafia, a cui Paolo Borsellino si sarebbe opposto con tutte le sue forze.
E stanno suscitando molte polemiche il contenuto delle registrazioni dell’audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia dell'11 Dicembre 1986, desecretate pochi giorni fa, con cui il giudice Paolo Borsellino raccontava di come a Marsala non si riuscisse ad istituire una volante da far circolare di notte, tanto da essere costretto lui stesso a farsi dimezzare la scorta pur di ottenerla.
Un Paolo Borsellino sconfortato dal fatto di essere protetto di giorno, ma "libero di essere ucciso la notte". Ecco le parole dalla sua stessa voce.